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Salerno – Forza Italia si scassa: il giorno dopo la presentazione delle liste una parte corposa della rappresentanza territoriale azzurra dissotterra l’ascia di guerra ed individua in “Carfagna e Fasano” i padri “di questa che si preannuncia come una debacle elettorale con pochi precedenti in passato”. Il senatore uscente Franco Cardiello, il capogruppo alla Provincia Mimmo Di Giorgio, il consigliere comunale di Capaccio Paestum Giovanni Piano, il coordinatore provinciale dei club Forza Silvio Damiano Cardiello, il dirigente Gaetano Amatruda giurano di parlare anche a nome di un “numeroso gruppo di amministratori e militanti che non condivide la mancata rappresentanza territoriale nelle candidature”.

Duro è Gaetano Amatruda: “Forza Italia Salerno è una macchina da scrivere al tempo dei tablet. Sarà difficile scrivere qualcosa di interessante ed impossibile salvare qualcosa di questa esperienza. Forza Italia, a Salerno, tradisce Berlusconi. Non c’è, nella composizione delle liste, rispetto dei territori, non c’è rinnovamento ed apertura alla società civile. Ci siamo chiusi alle imprese ed al mondo accademico, una follia.  C’è la resa incondizionata al sistema-De Luca, non si è messa in campo una proposta all’altezza. Un errore, poi, la fuga da Salerno del leader Mara Carfagna, nella città di De Luca e dove arriva Minniti. Qui bisognava fare con più determinazione la battaglia politica, non bisogna sottrarsi e penalizzare chi, negli anni, ha affrontato e denunciato il sistema di potere. Il coordinatore Enzo Fasano ha giocato, sbagliando, una partita personale, la sua. Ha distrutto un gruppo dirigente, non ha dato cittadinanza a chi ha idee diverse. Ha pensato a se stesso. I metodi messi in campo sono stati volgari, senza stile. Salerno tradisce Berlusconi, sarà ancora una volta la peggiore provincia d’Italia. Io continuo nella mia battaglia. Perché ho passione, perché sono un uomo libero. Perché nessuno mi costringe al silenzio”.

Cardiello fa i nomi di “Romano Ciccone, Costabile Spinelli e Marzia Ferraioli che vive a Roma ed è stata candidata contro Franco Alfieri”annunciando “il disimpegno totale in campagna elettorale nei confronti di chi non rappresenta i territori”. Chiude: “Non so quale regalo più grande si sarebbe potuto fare a De Luca in questa provincia”.  Poi, tutti, danno appuntamento al 5 marzo. Sarà la resa dei conti.