C’era Piero Bucchi in panca, una tripla di Lynn Greer e capitan Mimmo Morena in panchina a fomentare la folla. Il patron Mario Maione fu il primo a crederci: Napoli si regalò una insperata Coppa Italia. Era il 19 febbraio 2006, la Lottomatica Roma fu sconfitta di due punti ed iniziò la festa.
Poi un silenzio durato troppo tempo, tra anonimato e soliti problemi societari e di location. Ma Napoli ha ripreso a correre anche sol basket, tra transizioni e arresto al tiro, i partenopei hanno una società forte, organizzata, un head coach sanguigno come Igor Milicic ed un roster che questa sera può giocarsela ad armi pari contro la corazzata Armani Milano, quell’Olimpia che è la compagine più titolata del basket italiano.
Brescia e Reggiana spazzate via, ieri in semifinale la sfida sembrava persa, -11 a 5′ dalla fine. Poi l’orgoglio, il cuore e le giocate dei singoli. Napoli è andata per la prima volta in vantaggio durante l’extra time, e ci è rimasta, portando a casa un successo storico. Questa sera, ore 17.45 (in diretta tv du Dazn, Eurosport e in chiaro su Dmax) la ciliegina sulla torta. Se si chiama Generazione Vincente, un motivo ci sarà.