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“I danni ammontano a migliaia di euro e la presenza dei cinghiali è diventata ormai insostenibile, le Istituzioni intervengano con immediatezza e con i fatti”. Lancia l’allarme per la produzione vitivinicola 2024 messa a repentaglio e minacciata dalla presenza dei cinghiali che stanno distruggendo i campi e i vigneti, Ciro Macellaro, un giovane imprenditore agricolo, tra i maggiori produttori di vino, di Postiglione, negli Alburni.
Un problema quello della presenza degli ungulati nel territorio del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni, diventato orami atavico e di dimensioni incontrollabili. I cinghiali infatti, non solo stanno distruggendo produzioni agroalimentari e campi agricoli, ma mettono a repentaglio anche l’incolumità degli automobilisti, invadendo le strade comunali e provinciali e degli abitanti che ritrovano gli animali finanche davanti la porta di casa. “Siamo esasperati- dice Macellaro – I cinghiali rischiano di far saltare la produzione del vino perché stanno distruggendo i vigneti e tutte le coltivazioni agricole delle quali la gente del nostro territorio vive”. Un problema che interessa anche i comuni del cratere salernitano, costretti a fare i conti l’emergenza.