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Bisognerà attendere a dicembre per la sentenza della Corte di Cassazione nel processo per la strage dell’hotel Rigopiano di Farindola, il resort crollato dopo essere stato travolto da una valanga nel pomeriggio del 18 gennaio 2017 e sotto le cui macerie restarono ferite 11 persone e altre 29 persero la vita. Tra le 29 vittime dell’hotel, un giovane 28enne originario di Valva, nel salernitano, Stefano Feniello. Saranno gli Ermellini infatti, a decidere con la sentenza, se confermare la decisone della Corte d’Appello che sulla tragedia di Rigopiano si era espressa con 8 condanne e 22 assoluzioni degli imputati oppure rimettere in discussione la sentenza d’Appello e aprire un secondo processo di Appello bis, tirando in ballo anche gli assolti.
Decisione che arriverà a dicembre, così come deciso dai giudici oggi che hanno ascoltato i difensori mentre ieri è stata la volta della Procura Generale che aveva chiesto l’annullamento delle assoluzioni nei confronti di sei persone e l’aggravamento della posizione di altri condannati.
In Corte di Appello i giudici avevano riformulato infatti, le condanne di primo grado, emettendo una sentenza, impugnata dinanzi alla Cassazione dalla Procura Generale, di 8 persone condannante e 22 assoluzioni, escludendo i reati di disastro colposo e omicidio colposo in concorso. In Cassazione, il Procuratore Generale ha chiesto di rimettere la questione ad un secondo processo in Corte d’Appello per i reati che furono esclusi in primo e secondo grado e cioè di disastro colposo e omicidio colposo in concorso con il coinvolgimento di altre figure, tra cui Prefettura e Regione Abruzzo, questi ultimi assolti nei processi di primo e secondo grado di giudizio. Nell’eventuale nuovo processo finirebbero anche i dirigenti regionali della Protezione Civile per la mancata attivazione carta valanghe, oltre al rigetto dei ricorsi proposti dagli imputati per omissione atti d’ufficio e falso, e l’aggravamento della posizione dell’ex sindaco di Farindola già condannato in secondo grato e per il quale la Procura Generale ha chiesto un nuovo processo per disastro colposo. La Procura generale della Cassazione quindi, ha focalizzato l’attenzione sulle responsabilità degli imputati e quindi, sull’ipotesi accusatoria iniziale della Procura di Pescara e la cui posizione, se confermata con la sentenza, rimanderebbe tutto in Corte d’Appello con un nuovo processo che potrebbe vedere l’ampliamento degli imputati e l’aggravamento delle ipotesi accusatorie. Attesa quindi, per dicembre quando la Cassazione deciderà se mettere la parola fine alla vicenda giudiziaria sulla tragedia di Rigopiano oppure rimettere gli atti ad un nuovo processo.