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Valori bollati alterati e assegni falsi. È quanto messo in campo da 22 persone, residenti tra i comuni dell’agronocerino sarnese, la Valle del Sele-Tanagro, e la Piana del Sele, imputate a vario titolo, per i reati di associazione a delinquere finalizzata al alla detenzione, messa in circolazione e uso di valori bollati alterati, contraffazione di sigilli pubblici destinati all’autenticazione dei documenti, falsità materiale commessa da privato, falsità di titoli di credito, uso di atto falso, truffa aggravata, ricettazione, impiego di danaro proveniente da attività illecite, violazione in materia fiscale, usura ed esercizio abusivo di attività finanziaria.
Una vera e propria organizzazione criminale quella scoperta dagli inquirenti e operante nella provincia di Salerno nel 2014, finita a processo grazie alle attività investigative della Procura della Repubblica di Salerno che rinviò a giudizio ben 22 persone, difese dall’avvocato penalista Giovanni Fava, tutte imputate nel processo che si sta svolgendo dinanzi ai giudici della seconda sezione penale del collegio del Tribunale di Salerno presieduto dal magistrato Domenico Diograzia.
Secondo la Procura infatti, gli imputati a vario titolo, avevano creato una vera e propria organizzazione criminale dedita ad elargire prestiti usurari e assegni contraffatti e in bianco, con marche da bollo alterate, per un giro di diverse migliaia di euro, ai danni di famiglie e imprenditori operanti nelle attività di commerciali di Salerno, Capaccio-Paestum, Battipaglia, Agropoli, Sele-Tanagro e Alburni che si trovavano in situazioni economiche di difficoltà. Attività illecite accompagnate anche da timbri degli uffici anagrafi dei Comuni rigorosamente contraffatti e su atti falsi.
Vicenda sulla quale è in corso il processo giunto in fase dibattimentale dinanzi al Collegio e che vedrà nella prossima udienza fissata tra qualche mese, l’ascolto dei testi indicati dal pubblico ministero.