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Colliano (Sa) – Non doversi procedere. Con questa motivazione il giudice monocratico del tribunale di Matera, Angela Rosa Netteis, ha assolto dall’accusa di truffa aggravata, un allevatore di Colliano, ritenuto responsabile di aver truffato un venditore di animali da allevamento residente a Tursi, in provincia di Matera, con il rilascio di un assegno non negoziabile e mai incassato dal venditore.
L’episodio risale all’aprile di due anni fa quando, l’imprenditore 33enne di Colliano, si reca nel materano per acquistare dei capi di bestiame per incrementare il suo allevamento.
Al centro dell’affare, l’acquisto da parte del 33enne presso l’allevamento materano, di 40 capi di caprini e 15 capi di ovini, per una somma complessiva 3100,00 euro. Capi di bestiame questi, destinati ad essere macellati presso un macello e centro ingrosso carni di Viterbo Laziale.
Acquisto che, secondo il Pm, il sostituto Procuratore presso la Procura della Repubblica, Maria Cristina De Tommasi, vide il 33enne convincere l’anziano venditore ad accettare come metodo di pagamento per la compravendita del bestiame, un assegno bancario non trasferibile dell’importo di 3100,00 euro emesso dalla Banca Popolare di Bari – filiale di Eboli, recante la data di emissione 30.6.2020 con intestazione a nome dell’imprenditore di Colliano, firma di traenza a nome di un terzo soggetto, e firma girata a nome dello stesso 33enne di Colliano che, una volta presentato all’incasso da parte del rivenditore, è invece risultato essere non negoziabile e non è mai stato incassato dal venditore. Una vicenda che, secondo il Pm, avrebbe procurato all’imprenditore di Colliano, un ingiusto profitto con relativo danno al rivenditore materano che non è mai riuscito a recuperare il credito e che secondo l’accusa, il 33enne avrebbe tratto in inganno con artefici e raggiri, inducendo l’anziano rivenditore in errore.
Accuse queste, crollate in fase processuale dibattimentale dove l’imprenditore di Colliano, difeso dall’avvocato cassazionista Michele Cuozzo, ha sostenuto e dimostrato che l’assegno emesso dal 33enne era stato ceduto in garanzia e non quale pagamento per l’acquisto dei capi di bestiame. Per questo motivo, il 33enne di Colliano è stato assolto.