Otto anni fa, il 18 gennaio 2017, una slavina si staccò dal Monte Gran Sasso, travolgendo e facendo crollare l’hotel Rigopiano di Farindola, in Abruzzo. Sotto le macerie di ciò che rimase del resort di lusso persero la vita 29 persone, tra clienti e dipendente. Undici invece, furono i sopravvissuti. Tra le vittime di quella terribile tragedia, il 28enne salernitano originario di Valva, Stefano Feniello, che in quel resort si trovava insieme alla fidanzata Francesca Bronzi, quest’ultima sopravvissuta, per festeggiare il suo 28esimo compleanno e l’anniversario dei cinque anni di fidanzamento.
Tragedia per il quale il procedimento giudiziario sulla vicenda ha visto una sentenza della Corte di Cassazione decidere per la conferma della condanna ad 1 anno e 8 mesi di carcere con l’accusa di rifiuto di atti d’ufficio e falso per l’ex Prefetto di Pescara, Francesco Provolo, e la condanna del gestore dell’hotel Bruno Di Tommaso, e rinviare gli atti processuali in Corte d’Appello per rivedere la posizione di dirigenti, funzionari pubblici e tecnici assolti in primo e secondo grado.
Oggi invece, ad otto anni dal doloroso anniversario da nord a sud dell’Italia, i parenti delle vittime ricorderanno i loro cari deceduti sotto le macerie con le funzioni religiose presso le parrocchie delle città di appartenenza mentre il 18 gennaio a partire dalla ore 15, le famiglie delle vittime e i sopravvissuti alla strage di Rigopiano si ritroveranno sul luogo della tragedia dove alla presenza anche delle autorità locali e religiose, sarà presentato il Giardino della Memoria, a cui seguirà una fiaccolata accompagnata da palloncini bianchi e dalla deposizione di 29 rose bianche su ciò che resta delle macerie del resort accompagnato dal suono del silenzio e dal canto “Signore delle Cime” intonato dal Coro Pacini di Atri.
