Ieri mattina il consigliere comunale dí Pontecagnano Faiano, Beniamino Castelluccio, di professione assistente capo coordinatore di Polizia Penitenziaria presso la Casa Circondariale di Salerno (Fuorni), si è recato presso la stazione dei carabinieri di Pontecagnano Faiano per esporre formale querela nei confronti del senatore Antonio Iannone, del direttore e di una giornalista di un quotidiano online, che si erano pubblicamente ed erroneamente espressi sul suo presunto coinvolgimento nelle motivazioni che avrebbero condotto al trasferimento di Franco Alfieri, detenuto nella stessa casa circondariale, in data 18 ottobre.
La vicenda, che ha visto l’esponente politico esporsi sul suo profilo social con chiari ed inequivocabili illazioni nei confronti del consigliere comunale Castelluccio, corredate da foto dello stesso, ed i giornalisti con articoli pubblicati in prima pagina, esponendolo per più giorni ad un danno morale, personale, familiare e d’immagine non di poco conto, è stata dunque sottoposta agli organi di competenza al fine di fare chiarezza su un episodio, gravissimo, architettato ad arte per fini meramente e prettamente di propaganda politica.
Sul fatto, il consigliere comunale ha dichiarato quanto segue: “Precisando che ogni accusa o sospetto nei miei confronti è destituita di ogni fondamento ed è pacificamente non veritiera, mi sento di ringraziare il Direttore, la Comandante e tutti i colleghi del penitenziario presso cui presto servizio per non aver mai e poi mai dubitato della mia condotta, della mia onestà e della mia totale estraneità ai fatti, avendo sempre dimostrato piena osservanza dei principi che sono alla base della mia professione, quanto dell’impegno politico. Sono grato, inoltre, al Sindaco Giuseppe Lanzara ed all’Amministrazione Comunale per avere parimenti manifestato dal principio la loro vicinanza e la loro fiducia verso il mio operato e la mia persona. Ribadisco che l’immagine con cui questi soggetti hanno voluto rappresentarmi in quelle ore, alludendo chiaramente alla possibilità che io fossi un soggetto corrotto capace di tradire l’uniforme ed il ruolo istituzionale, ha leso fortemente la mia persona, coinvolgendo anche la mia famiglia in un clima di agitazione e difficoltà. Mi sono recato presso i carabinieri non solo per difendere la mia onorabilità, ma anche per porre l’accento su tali tipi di atteggiamento denigratori e privi di fondamenta, che non solo in questa occasione, tendono a danneggiare la persona, producendo conseguenze a livello umano, etico e psicologico, che mai dovrebbero verificarsi in un contesto di democrazia, giustizia sociale e rispetto reciproco. Sono consapevole della qualità e della correttezza del mio lavoro e spiace profondamente considerare che non essendo attaccabile sul piano dell’impegno che ogni giorno dedico alla mia città con passione e dedizione, qualcuno ha voluto colpirmi architettando una favola, smentita poco dopo anche dal Procuratore della Repubblica Giuseppe Borrelli, che è rapidamente diventata il nulla. Al dottor Antonio Iannone, preciso che io ho avuto il coraggio di presentare la querela; spero però che lui ne abbia altrettanto facendosi difendere come cittadino e non nel ruolo di senatore, ma questa è un’altra storia”.