Salerno – È al rush finale la tredicesima edizione del Festival Nazionale Teatro XS Città di Salerno, organizzata dalla Compagnia dell’Eclissi. Questo fine settimana sono due gli spettacoli in cartellone: sabato 30 aprile a calcare le tavole del Teatro Genovesi a Salerno è la Compagnia “Giardini dell’Arte” di Firenze con “Signorina Julie” di August Strindberg (traduzione di Daniele Ceccarini); mentre domenica 1 maggio si chiude con gli attori de “La Cricca Teatro” di Taranto in Le Ultime Lune di Furio Bordon.
Il lungo fine settimana all’insegna del teatro “extra small”, seguito in ogni minimo dettaglio organizzativo da Enzo Tota, inizia sabato 30 aprile, alle ore 21.15, con “Signorina Julie”, testo scritto nel 1888 da Strindberg e ritenuto dalle autorità svedesi di allora osceno e proibito. La storia della contessina Julie e del servo Jean, è uno schema che salta continuamente, è lo sconvolgimento dalle conseguenze che il battito accelerato della follia erotica di una notte di mezza estate, trasforma in crudeltà. In scena Raffaella Afeltra, Fabio Rubino e Brenda Potenza.
“Entrare nel mondo di Strindberg, è una sfida ma anche un privilegio. “Signorina Julie” è il teatro, è il farsi accompagnare dall’autore fra le lacune di esseri umani squilibrati, imbrigliati dalle loro solitudini e dalle loro angosce, appesi fra la vita e la morte”, scrive Marco Lombardi nelle note di regia.
Domenica 1 maggio, alle ore 19.15, Aldo L’Imperio (che ne firma la regia), Anna Cofano e Giuseppe Nardone portano in scena quello che è stato definito uno dei testi del teatro contemporaneo d’autore “Le ultime lune” di Furio Bordon. Il sottotitolo è “quando la felicità è nel passato” e così per il protagonista dell’opera che aspetta nella sua stanza il ritorno del figlio, che lo accompagnerà in casa di riposo. Fotografa con gli occhi la sua stanza, ascolta per l’ultima volta la sua musica dal suo stereo, parla per l’ultima volta con la sua moglie morta. Si perché lui da anni parla con sua moglie morta, ma questa sarà per lui l’ultima volta, perché decide si non portarla con sé in casa di riposo. E così prende vita una commedia poetica e toccante, intessuta anche di un pizzico di ironia.