Napoli – Due monologhi, due donne che raccontano, in maniera efficace ma diversa, la deriva di una relazione apparentemente perfetta e di quanto facilmente questa deriva possa condurre alla risoluzione estrema. Inizia così, lunedì 1 agosto la XXXVII edizione della rassegna estiva di teatro “Barbuti Festival”, nel cuore del centro storico di Salerno.
Inizia con la Compagnia del Giullare e con ‘E’ stata lei’ di Brunella Caputo – che ne cura la regia e che sarà in scena con Amelia Imparato – e Piera Carlomagno.
“Contrariamente a tutte le apparenze non sono una donna che si abbandona corpo e anima all’amore di un solo essere, fosse pure colui che le è più caro al mondo. Sono una persona infedele“, scrive Margherite Duras in “Emily L.” Ed è da questa da questa frase che nasce l’idea di mettere insieme due monologhi teatrali, “Prima della sentenza” di Piera Carlomagno e “Tamandaré” di Brunella Caputo. “Due donne – scrive Caputo nelle note di regia – che manifestano la stessa fermezza e la stessa voglia di riscatto, necessarie per far emergere nitida e potente la loro personalità. Due donne che si rapportano all’infedeltà: una praticandola e l’altra subendola. Due donne che, senza scrupoli e rimorsi, si uniscono a due uomini con caratteri opposti: uno debole e pronto a tutto per la sua compagna, l’altro forte e dichiaratamente arrogante nell’imporre il proprio modus vivendi. E sono proprio queste caratteristiche a renderle ciò che poi dichiarano di essere: due donne solo apparentemente forti. E la risoluzione estrema a cui arrivano entrambe non è altro che la prova tangibile della loro fragilità”.
Una rassegna storica, quella dei Barbuti, che fino a settembre porterà in scena, tra i tanti spettacoli, l’Apologia di Socrate di Platone, per la regia di Andrea Carraro, ‘Se bruciasse la città’ di Massimiliano Smeriglio ma che proporrà anche Peppe Barra in concerto.