Avellino – Svolta nella vicenda di Villa dei Fiori. Sei consiglieri hanno depositato la richiesta di convocazione urgente del Consiglio comunale con all’ordine del giorno il “riconoscimento del pubblico interesse della proposta di intervento di riqualificazione con ampliamento degli spazi del presidio riabilitativo Villa dei Fiori in località Poggio S. Pantaleone e approvazione del progetto definitivo”.
Una richiesta che supera gli schieramenti politici perché è firmata da quattro esponenti della maggioranza (Stile, Della Mura, Rosati e Capaldo) e due della minoranza (D’Acunzi e Trotta). “Se il Consiglio comunale non si esprime – sottolineano i consiglieri – Villa dei Fiori sarà costretta a ipotizzare licenziamenti tra il personale, l’impossibilità di dare più servizi ai cittadini e la perdita di un investimento esclusivamente privato per lavori di interesse pubblico”.
“Finalmente” è la reazione del Comitato dei lavoratori. “Come scrivono i consiglieri che hanno firmato la richiesta –affermano al Comitato – tutte le carte erano a posto da anni”. “Centinaia di cittadini – aggiungono – sono scesi in piazza nelle fiaccolate del martedì, con i sindacati provinciali, gli amministratori di altri comuni, le associazioni di volontariato. Una petizione è stata firmata da 1.559 cittadini. La stampa ha sostenuto questa battaglia. Come ha risposto il Sindaco? Con il rifiuto di ogni confronto e una dichiarazione contro i lavoratori di Villa dei Fiori, di sberleffo verso i cittadini che si erano mobilitati, e di scherno su un pilastro storico della nostra città, un’eccellenza, icona di Nocera Inferiore, che da 70 anni tutela i più deboli”.
“Il Sindaco Torquato e il presidente del consiglio comunale Fausto De Nicola – continuano – si sono trincerati dietro a un dirigente che sta tentando di far ricominciare l’iter burocratico daccapo, ovvero bloccare tutto per chissà quanti anni. Assurdo”. Ora però c’è soddisfazione: “I sei consiglieri – dicono al Comitato – riscattano la dignità e il ruolo del Consiglio comunale, che è quello di risolvere i problemi non di crearli”. Ma anche preoccupazione: “Vedremo – spiegano – se Sindaco e presidente del Consiglio comunale, che fra tre mesi se ne andranno a casa per lo scioglimento del Consiglio comunale, faranno oppure no il loro dovere, ossia permettere al Consiglio comunale di votare. Vedremo”.
Già, vedremo. Anche se la sensazione è che questa vicenda, che si trascina da sette anni, stia ormai per sbloccarsi. Come, impossibile negarlo, chiedono da anni i lavoratori, la Regione, la ASL, i cittadini. ” Certo è – concludono al Comitato – che la nostra mobilitazione non si ferma, anche se purtroppo la fiaccolata di oggi è stata sospesa perché la Campania è entrata in zona gialla“. “Qualcuno – commenta con ironia uno dei lavoratori – deve aver gufato“.