“Le ultime prestazioni del Cosenza sono state importanti. Questa è stata una partita in cui abbiamo rischiato di perdere: hanno alzato tanto il loro baricentro, avevamo pochissimo spazio per fraseggiare. Però, non potevano reggere questo ritmo così alto per tutta la partita. Ciononostante, credo che abbiamo avuto le migliori occasioni anche nel primo tempo. Micai ha fatto buone parate, su Corazza soprattutto. Nella ripresa siamo riusciti a sbloccarla. Peccato però la leggerezza sul gol subito. Siamo riusciti però a portare a casa una vittoria importante“. Alla seconda partita sulla panchina della Salernitana, Pasquale Marino guadagna la seconda vittoria consecutiva. Parla dopo la vittoria contro il Cosenza, nella sala stampa dell’Arechi.
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“Abbiamo cambiato marcia nel secondo tempo. Tello ha fatto tutto quel che gli ho chiesto, l’impatto di Rustic è stato positivo. Mancano poche partite ed abbiamo bisogno di tutti: il calendario è molto ravvicinato. Tutti i ragazzi che alleno si sono resi disponibili dal primo giorno. Spiace che qualcuno rimanga fuori dai ventidue, però assicuro che tutti danno il massimo. Tutto il gruppo deve allenarsi ad alta intensità. Quel che si fa in settimana, si porta in partita: la professionalità di questi ragazzi è notevole, e non ho niente da ridire“.
E, lontano dall’Arechi?: “Sicuramente dobbiamo fare punti. Il pubblico ci ha trascinato nel momento di sofferenza col Sudtirol, ma anche nel primo tempo di oggi che siamo stati in sofferenza. Sono contento di queste due vittorie: faremo di tutto per fare bene anche fuori da Salerno“. “Io credo che a quattro partite dalla fine mi sembra difficile che si possa cambiare. Credo che non c’è necessità, neanche, di cambiare modulo. Durante la partita, comunque, abbiamo sperimentato varie opzioni tattiche“.
Un commento, infine, su Cerri, Amatucci e Stojanovic: “La staffetta con Simy era preventivata, sono fisicamente uguali. Dobbiamo gestirli bene e farli arrivare al massimo delle loro condizioni. Comunque, ha fatto un buon lavoro, in un momento in cui la squadra non era al meglio. Avevo paura che non riuscivamo a ripartire perché Soriano ha caratteristiche diverse: Stojanovic ha gamba, cercavamo velocità, ed è quel che ha fatto. Su Amatucci non l’ho visto, non so cos’ha al polso“.