di Gigi Caliulo
Uomini forti, destini forti. È sempre nei momenti decisivi che la classe e il talento, l’esperienza e la lucidità valgono una stagione. La rete di Soriano racchiude in un battito di palpebre tutto ciò che si deve chiedere ad un calciatore del suo calibro e del suo lignaggio. I tre punti ottenuti – con pieno merito – contro il Modena restituiscono un pizzico di serenità alla Salernitana. Che resta in terapia intensiva ma vede un po’ di luce emergere dal fondo del tunnel.
In campo per la seconda di fila con gli stessi undici la squadra di Breda ha retto con discreto ordine in fase difensiva costruendo forse non moltissimo ma arrivando comunque davanti alla porta difesa da Gagno in almeno un paio di circostanze prima del brivido-Var che ha corretto l’errore di valutazione di Giua.
Sorretta da quei calciatori spesso oggetto di critiche aprioristiche la Salernitana ha trovato il meritato vantaggio e lo ha consolidato grazie al solito Christensen riuscendo – finalmente – anche a gestire il risultato.
La vittoria serviva come l’ossigeno ad un sub in apnea da troppo tempo. La prima finale è andata ai granata che – ora – dovranno subito mettere il muso in direzione Bari per una sfida, quella contro i Pugliesi, troppe volte condizionata da storie di gemellaggi mai realmente vantaggiose. Al San Nicola, per una volta, si pensi meno al fumo delle fratellanze e maggiormente al peso specifico di punti che potrebbero valere una stagione.