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Non hanno tradito solo me, hanno tradito la città”. Così Carmela Zuottolo ha esordito per spiegare la sua verità sulla sfiducia che ha chiuso anzitempo il suo mandato sindacale a San Marzano sul Sarno. Nove esponenti dell’assise, di cui tre esponenti della maggioranza – Angela Calabrese, Gerolamo Oliva e Pasquale Alfano -, lunedì sera si sono recati da un notaio per “staccare la spina” all’amministrazione comunale della Zuottolo. Oggi l’ex sindaca ha affrontato la questione in una lunga conferenza stampa presso il suo studio legale.

Voglio spiegare alla comunità le modalità di questo atto vile contro San Marzano sul Sarno. È stata una sfiducia partorita di nascosto, a tarda sera. Alla 22.30, senza una valida di motivazione, hanno firmato presso un notaio, hanno sfiduciato effettivamente poi i elettori, hanno sfiduciato la gente che sta combattendo con i propri guai. L’hanno fatto senza alcuna considerazione per i bambini gli anziani per il quali stavamo lavorando tanto con la nostra amministrazione comunale. Una città per la quale erano in corso dei progetti. Penso alla rigenerazione urbana per 2 milioni e mezzo di euro, il dragaggio e l’abbattimento con ricostruzione del ponte di via Marconi per 5 milioni di euro, la riqualificazione del Parco urbano che doveva diventare un fiore all’occhiello della nostra comunità, dei 160 mila euro da investire il Punto vaccinale per i bambini, il presidio con un’ambulanza h-24, un finanziamento di 8 milioni di euro per le scuole, uno stadio per circa tre milioni di euro per la nostra città. E ancora gli eventi natalizi e culturali o i viaggi per gli anziani.  Hanno voltato le spalle a tutto questo”.

Poi, il focus si è concentrato sui tre esponenti della sua maggioranza, Angela Calabrese, Gerolamo Oliva e Pasquale Alfano, che hanno firmato la sfiducia: “Hanno fatto un gesto ignobile. In primis, parlo di un’assessora alla quale ho sempre dato fiducia, tutta la mia fiducia, battendomi per difenderla, andando contro anche a volte oltre delle cose che hanno a che fare con la politica e per far andare le cose in modo giusto per il paese per la sua crescita, avallando, aiutando la sempre, proprio lei che mi aveva creato problemi dopo appena 6 mesi dalle elezioni, con un sabato santo di Pasqua, facendo arrivare messaggi di posta elettronica certificata, andando a combinarne delle alleanze strategiche per non far votare in consiglio comunale un progetto per la pubblica e illuminazione, che poi è stato approvato all’unanimità e ha riqualificato il nostro territorio comunale, e di cui anche loro adesso beneficiano. Lei che lo aveva creato tanto scombussolamento all’interno della maggioranza. L’ho rivoluta, le ho ridato fiducia, l’ho aiutata fisicamente per un progetto per la telefonia, per la comunicazione e per la telefonia che avrebbe così fatto uscire San Marzano dal buco nero delle comunicazioni via cellulare. E io proprio il 13 agosto sono andata a protocollare alla Soprintendenza a Salerno il progetto, chiamando ogni giorno il responsabile del progetto, sono andata a Pozzuoli, presso la sede della wind. E la sera prima della sfiducia si è seduta al tavolo della giunta, con la maggioranza, e ha votato la delibera per le tariffe della mensa. Poi, mi ha mandato un messaggio alle 17.15. Messaggio che cito testualmente: grazie per aver avuto fiducia in me, grazie per aver avuto fiducia in me, su questa questione molto importante per me e per quella tua unica determinazione. Questa donna alle 17.15 mi manda questo messaggio, poi la sera va di nascosto con la minoranza a firmare da un notaio”.

Parole al vetriolo anche per Oliva: “L’ho accompagnato ovunque per la questione dei fiumi, l’ho portato con me in Regione, l’ho considerato e ascoltato come un padre, coinvolgendolo nelle varie audizioni, nelle commissioni regionali”, ha detto la sindaca. “L’ho fatto sedere al mio fianco quando siamo andati a trattare con la Regione, al quale ho dato sempre ampia facoltà di mandato in tutto ciò che proponeva e faceva, per il quale la mattina propria ho scritto per lui una lettera da indirizzare al Consorzio di Bonifica e dopo averla condivisa con lui dopo l’avrei protocollata, sempre per la mia grande democraticità e umiltà, l’avrei inviata al consorzio. Ho passato tutta la mattinata scriverla, ma lo stavo facendo per la mia gente, per il mio popolo. Perché fra poco arriveranno le piogge. Io avevo preso un impegno con il comitato di via Gramsci, di aiutarli, perché ci sono degli argini, dove ci sono delle buche, dove ci potrebbero essere delle nuove frane, delle nuove alluvioni, dove ci potrebbero essere dei morti. E proprio questo consigliere comunale, alle 22.30 va da un notaio con la minoranza a firmare”.

Infine, la sindaca si è commossa raccontando il tradimento di Alfano. “Il colpo al cuore più grande l’ho avuto da chi credevo fratello, amico, collega, il mio sguardo esterno di protezione, il consigliere che di mettendosi da presidente del consiglio comunale, doveva seguire e attenzionare i lavori dei loculi al cimitero, essendo dei lavori importanti, di un certo valore economico, dovendosi seguire affidamenti, procedure particolari, essendoci in ballo i diversi soldi. Una persona che doveva essere di mia piena fiducia. Dopo la firma dal notaio ha abbracciato la mandante dell’aggressione fisica ricevuta da una donna per la vicenda degli alberi. Fummo minacciati entrambi, fisicamente e verbalmente, in quell’occasione. Lui fu quasi strangolato con la sua sciarpa. Per quella storia è in atto un procedimento penale, che il 26 novembre vedrà questa persona in Tribunale per spiegare quanto accaduto. E lui lunedì sera abbracciava la mandante di quell’aggressione”.

Una sfiducia di cui la Zuottolo non si capacità ancora. “Era premeditato sicuramente, il mio passaggio a Forza Italia non ha nulla a che fare con questo. La maggioranza sarebbe rimasta civica. L’ho detto sabato alla mia squadra e nessuno ha avanzato dubbi in merito. Dunque perché mi hanno sfiduciato? Perché ho fatto qualcosa di illecito? Stavo commettendo qualcosa di illecito? Stavo rubando? Questa è una sfiducia senza alcuna motivazione. Hanno bloccato e tradito una città con l’arrivo di un commissario in Municipio”.

Poi, il messaggio alla città: “Grazie lo voglio dire a me i concittadini, grazie per la immensa infinita solidarietà che mi hanno dimostrato, le telefonate, i mille messaggio di affetto. Grazie, grazie a tutti i voi, ve ne sono immensamente grata, ciò ripaga i miei sacrifici che ho fatto con amore. Io ero lì per servire e aiutare i marzanesi e l’ho fatto con amore, con dedizione, compassione, con determinazione, con entusiasmo. Amo la mia città, non fa niente che ho dovuto fare sacrifici, che voi nemmeno immaginate, con quante pressioni, quante richieste ricevute da certe persone. Ma ho sempre fatto tutto per il bene della mia comunità. Queste persone mi hanno creato sempre difficoltà e alla fine mi hanno tradito, mi ha tradito un assessore che ho riconfermato io, da sola, volutamente. Mi ha tradito un consigliere che ha preteso di essere capogruppo, mi ha tradito un amico del cuore. Allora, a questo punto mi viene in mente il libro di primo Levi, “Se questo è un uomo”. E vi dico che a questo punto io sono contenta che sia accaduto, perché se questi erano i presupposti e le persone con le quali dovevo condividere quotidianamente i sacrifici per la mia città, io ne sarei uscita morta. No tra qualche anno, ma tra qualche mese. Sarei finita fisicamente, perché mi avrebbero consumata dentro come un tumore, giorno per giorno. In questo tempo loro hanno pensato solo ai loro interessi, alle loro opportunità, al loro orticello, ai loro voti e alla loro carica  senza mai portare risultati concreti. Cosa ho fatto di tanto eclatante, da meritare la sfiducia in una sera fredda di novembre? Ho rubato? Che cosa volevo fare? Io, che ho donato qualcosa alla mia città. E non parlo solo di impegno”.

Infine lo sfogo contro l’opposizione: “Ho subito solo cattiverie dal mio insediamento consiliare, da un’opposizione cattiva che mi ha attaccato mediaticamente, che ha fatto i funerati alle piante, dove ore invece sorgono, alberi, belli e forti, donati da me. Che mi ha mandato persone ad aggredirmi in consiglio comunale, fisicamente e verbalmente. È stata un’opposizione malvagia, un’opposizione ipocrita che per lavori di alberi e potature, all’interno del parco urbano, dopo che non venivano fatti da anni, montarono un caso politico, e poi nessuno di quegli alberi nel parco urbano è morto. Non è stata mai aperta una crisi politica di maggioranza, nessuno mi ha mai detto niente, mai una lettera, mai una pecca. Di mattina insieme la sera, di nascosto e senza dire nulla, si va dal notaio. Per compiere un atto politicamente e umanamente ignobile. Mi hanno voluto bloccare, perché ho creduto solamente nel nostro progetto politico, scegliendo di governare, amministrativamente e istituzionalmente, la città solo a favore del popolo sovrano della mia comunità, avendo fiducia in me stessa e per risolvere le criticità di San Marzano sul Sarno. Io non ho parole, perché la fiducia è qualcosa di grande. E vedere che venga meno per questioni di bagatelle politiche o di accordi per chissà cosa un domani o per quale orticello da salvare o coltivare, non mi appartiene. Quindi, per me va bene così, io ho servito il mio popolo con dignità e lo rifarei sempre se dovessi tornare indietro”.