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È riuscita a scappare di casa dove era stata segregata e ridotta in schiavitù e ha fatto arrestato il compagno, una giovane 31enne venezuelana che ieri sera, è riuscita ad aprire il portone dell’appartamento dove era stata rinchiusa ed è fuggita. L’episodio è avvenuto ieri sera, all’interno di un appartamento in via San Berardino 12, nel centro abitato a Eboli. La ragazza, di origine venezuelana, era stata segregata in casa, picchiata e ridotta in schiavitù da un suo coetaneo, un 31enne di Eboli, fino a ieri sera quando, poco dopo le 19.30, la 31enne è riuscita a scappare di casa, forzando il portone. La donna, con evidenti segni di violenza e con il volto tumefatto, si è subito precipitata in strada, chiedendo aiuto in lingua spagnola. Ad ascoltare le grida disperate della 31enne, due passanti. Nel frattempo però, il compagno della giovane, accortosi della fuga, aveva raggiunto la ragazza in strada, picchiandola e tentando di riportarla in casa. Una scena atroce avvenuta sotto gli occhi dei passanti che hanno allertato i carabinieri e la polizia municipali che è ieri sera, è giunta sul posto, facendo irruzione nell’appartamento della coppia. L’uomo, un giovane del posto, è stato così arrestato dai carabinieri per maltrattamenti, riduzione in schiavitù, segregazione e sequestro di persona e trasferito nel carcere di Fuorni. La vittima invece, è stata accolta e ospitata in un centro antiviolenza e assegnata ad una casa famiglia. Sull’accaduto indagano ora i carabinieri della compagnia di Eboli.