Alle 11, nella sala conferenze dell’edificio D3, terzo piano, dell’Università degli studi di Salerno, CLASSICA NATURA E CULTURA TRA ANTICO E MODERNO. Organizzato da DipSUm e Salerno Letteratura Festival. Con i saluti di Carmine Pinto, Direttore Dipsum e Angelo Meriani, Delegato Terza Missione e Daria Limatola, Salerno Letteratura Festival. Presentano Giovanna Pace, Stefano Amendola, Nicola Lanzarone. Intervengono Mario Lentano autore di Vissero i boschi un dì. La vita culturale degli alberi nella Roma antica, Carocci 2024, Michele Napolitano autore di I Greci, i Romani e… il simposio, Carocci 2024, Anna Maria Urso autrice di Corpo, In Schibboleth 2023 Nell’ambito delle attività di Terza Missione, che promuovono l’interazione tra Università e territorio, il Dipartimento di Studi Umanistici organizza un ciclo di incontri che consolidano il rapporto con Salerno Letteratura. L’obiettivo comune è quello di attivare un circolo virtuoso tra ricerca accademica di alto profilo e la domanda di cultura proveniente dal contesto socioeconomico di riferimento.
Alle 17 all’Archivio di Stato, SCUOLA DI LETTURA VI RICORDATE LE POESIE DI PASCOLI? Seminario su Giovanni Pascoli con Giuseppe Grattacaso, autore di Una felicità nuova. Riscoprire la poesia di Pascoli (Treccani). Pochi poeti evocano memorie di letture scolastiche quanto Giovanni Pascoli, almeno due o tre versi sono rimasti scolpiti nel ricordo di ognuno di noi. Eppure l’immagine che in genere abbiamo di lui è piuttosto polverosa: decadente? Cupo? Sentimentale? Queste pagine sono un viaggio che ci porta a rileggere complessivamente la sua poesia e a evidenziarne la straordinaria capacità di innovazione.
Alle 18 nella chiesa dell’Addolorata, CLASSICA CI VUOLE MISURA: ANCHE A UBRIACARSI. Incontro con Michele Napolitano, autore di I Greci, i Romani e… il simposio (Carocci). Conducono Anna Maria Urso, Mario Lentano e Angelo Meriani. In Grecia come a Roma, sia pure in forme diverse, il ritrovarsi per mangiare e bere in compagnia era un’attività così centrale e significativa che studiare le due culture dal punto di vista della commensalità, pubblica e privata, consente di indagarle da un angolo prospettico del tutto privilegiato. Tra osservanza delle regole e flagranti infrazioni alle norme; tra intrattenimenti leggeri e riflessioni serie, spesso di taglio propriamente filosofico; tra schermaglie amorose e pensieri di morte, la scena del simposio greco e quella del banchetto romano si presentano particolarmente eterogenee quanto a occasioni, contesti, personaggi. Il volume, attraverso una selezione di testi letterari greci e latini, documenta questa straordinaria varietà di registri, che è poi, a ben vedere, la varietà stessa dei multiformi casi della vita.
Alle 18.30 a Palazzo Fruscione, CLASSICA CHIEDIMI CHI ERA SARAH KANE. Incontro con Roberto D’Avascio, curatore di I’m much fucking angrier than you think. Il teatro di Sarah Kane vent’anni dopo (UniorPress). Letture di Monica Nappo. Conduce Marianna Esposito. A vent’anni dalla sua tragica scomparsa, Kane continua a suscitare interesse nel dibattito critico. Temi come l’elemento autobiografico nei suoi drammi, la ricerca di una poetica universale e i rapporti con il dibattito femminista restano al centro delle discussioni. La critica si divide tra interpretazioni che vedono in Kane un’icona dell’iper-realismo sociale in-yerface, una ricerca di forme classiche radicate nelle origini del teatro, e un’adesione alla vulgata post-drammatica. Il volume esplora questi temi grazie ai contributi di docenti, artisti e giornalisti. Affronta nodi critici, estetici, politici e umani dell’opera, ancora oggetto di dibattito. Monica Nappo è stata la prima interprete italiana di 4.48 Psychosis di Sarah Kane. In teatro ha lavorato, fra gli altri, con Mario Martone e Toni Servillo. Al cinema è stata diretta da Matteo Garrone, Paolo Sorrentino, Woody Allen, Antonio Capuano, Silvio Soldini.
Alle 19, nello spazio Matteotti, SPAZIO RAGAZZI GIOVANNI FALCONE, BAMBINO. Incontro con Angelo Di Liberto, autore di Il coraggio di Giovanni (Gallucci). Conduce Francesco Cicale. Dicembre 1946, casa Falcone, a Palermo. Giovanni ha 7 anni e riceve un regalo speciale dal papà. Qualcosa però non lo convince in quel gruppo di statuine: c’è un personaggio inquietante, da cui non riesce a staccare gli occhi. In quel pastore dallo sguardo truce il bambino identifica un boss mafioso, responsabile di un omicidio di cui in città in quei giorni si parla molto. Con la sua spada di legno, Giovanni immagina di affrontarlo, combattendo contro il suo speciale compagno di giochi, un albero di ficus. Scoprirà così il valore del coraggio, è così che imparerà a dire: “Io non ho paura”.
Alle 19.15 al Museo Diocesano, CLASSICA UNA VITALISSIMA CITTÀ MORTA. Incontro con Gabriel Zuchtriegel, autore di Pompei. La città incantata (Feltrinelli). Conduce Gennaro Carillo. Ogni giorno Gabriel Zuchtriegel si avventura tra i vicoli dell’antica Pompei, città distrutta e sepolta viva dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. I suoi sopralluoghi, gli scavi e i progetti di restauro lo mettono a contatto con la fragilità di questo sito unico al mondo, con la bellezza dell’arte antica e con la precarietà della vita umana. Di fronte ai calchi delle vittime dell’eruzione e alla scultura di un bambino pescatore dormiente, che gli ricorda suo figlio, Zuchtriegel si interroga: “Cosa possiamo imparare da Pompei? Qual è il suo messaggio per noi oggi?”. In qualità di direttore del Parco archeologico, conduce i lettori in un viaggio attraverso i secoli in una città incantata, dove passato e presente si fondono magicamente. Questo viaggio è fatto di scoperte, dalle prime esplorazioni settecentesche ai ritrovamenti più recenti, che ci offrono una nuova comprensione della vita quotidiana degli abitanti di Pompei, inclusi schiavi e poveri. Zuchtriegel ripercorre la storia dell’archeologia moderna, strettamente legata a quella di Pompei, rivelando come il tesoro custodito tra le ceneri del Vesuvio vada oltre le opere d’arte.
Alle 19.15 alla chiesa dell’Addolorata, CLASSICA UN ALBERO NON È SOLO UN ALBERO. Incontro con Mario Lentano, autore di Vissero i boschi un dì. La vita culturale degli alberi nella Roma antica (Carocci). Conducono Michele Napolitano, Anna Maria Urso e Enrico Ariemma. Dalle querce che hanno partorito i primi esseri umani al fico cui sono legate le sorti di Roma, dal pioppo che annuncia la futura grandezza di Virgilio ai due mirti che fioriscono insieme con le fortune politiche di patrizi e plebei, dai platani che bevono vino ai prugni che commettono adulterio, dalle metamorfosi vegetali al dibattito sull’anima delle piante: gli alberi occupano nell’immaginario dei Romani una posizione di grande rilievo, che investe il diritto e la religione, il mito e la tecnica, il pensiero filosofico e le dottrine scientifiche. Mentre le correnti più avanzate dell’antropologia e dell’ecologia contemporanea puntano a riscrivere il paradigma dell’interazione tra uomo e pianta elaborato dalla modernità occidentale, il libro esplora in un viaggio affascinante e ricco di sorprese le molteplici forme assunte da questa interazione nell’orizzonte intellettuale e nelle pratiche simboliche della cultura romana.
Alle 19.15 al Duomo FINZIONI UNA STORIA DI FAMIGLIA, UNA PAGINA NERA DEL PAESE. Incontro con Piero Dorfles, autore di Chiassovezzano. Una casa e una famiglia temeraria in tempo di guerra (Bompiani). Conduce Mariano Ragusa. Nella Trieste della metà del Novecento, la famiglia Dörfles è una delle tante famiglie ebraiche assimilate e attivamente coinvolte nella vita culturale e civile della città. Giorgio, il futuro padre di Piero, si converte e sposa Alma, rimanendo in città come avvocato. Gillo, con la moglie Lalla, continua la sua vita di viaggi, ma si ritira in Toscana quando le leggi razziali annunciate da Mussolini a Trieste impediscono ai Dörfles di lavorare. Nel 1943, con l’armistizio e l’occupazione tedesca, la fuga diventa inevitabile. La tenuta di Chiassovezzano, a Lajatico, tra Pisa e Volterra, diventa il loro rifugio. Piero Dorfles rievoca quei mesi terribili attraverso il racconto della casa di Chiassovezzano: le stanze, il giardino, gli scantinati usati come rifugi antiaerei, e la pantera nera, simbolo misterioso del luogo.
Alle 19.30 all’Arco Catalano, FINZIONI SULL’UNITÀ DEI VIVENTI. Incontro con Laura Pugno, autrice di Noi senza mondo (Marsilio). Conduce Oscar Buonamano. Un viaggio nell’avventura interiore, un’esplorazione dell’anima del mondo stesso. Laura Pugno ci guida attraverso un universo fatto di parole, animali, foglie e cose invisibili, che insieme compongono l’essenza stessa del mondo. Non è la sua anima che è al centro di questo viaggio, ma piuttosto l’anima collettiva del mondo, una realtà che ci circonda e ci supera in vastità. Attraverso riflessioni su pensieri, parole, opere e omissioni, Pugno sfida la dominanza umana e maschile sul contesto. Partendo dai suoi pensieri e dal romanzo L’ultimo dei Mohicani di James Fenimore Cooper, esplora il signifi cato della scrittura, il potere della poesia e l’importanza della lettura e della memoria. La sua scrittura ci conduce in un universo di metamorfosi, invitandoci ad accettare questa realtà come l’unico luogo in cui dovremmo vivere.
Alle 20 a Palazzo Fruscione, VERIFICA DEI POTERI / GIUSTIZIA LA GUERRA DEI MONDI. Incontro con Marcello Flores (in presenza) e Mimmo Franzinelli (da remoto), autori di Conflitto tra poteri. Magistratura, politica e processi nell’Italia repubblicana (Il Saggiatore). Conduce Mario Ricciardi. La Repubblica italiana ha affrontato fin dalla sua fondazione un confl itto intrinseco tra i poteri che la costituiscono: la politica, la magistratura e la società civile. Secondo il monumentale lavoro di Marcello Flores e Mimmo Franzinelli, questi tre attori hanno continuato a scontrarsi sin dalla fi ne della Seconda Guerra Mondiale. Non più sulle strade delle città, ma in Parlamento e nei tribunali, dove il paese ha defi nito i suoi principî e risolto le sue dispute. La politica ha subito una battuta d’arresto nel suo espansionismo, mentre la magistratura ha dovuto riconoscere i limiti del suo potere. Confl itto tra poteri traccia il percorso della coscienza civile italiana nei turbolenti decenni di vita democratica, offrendo una storia fondamentale per comprendere l’Italia contemporanea.
Alle 20 nello spazio Matteotti, FINZIONI ERYNN L’INDOMABILE. Incontro con E.G. Walrose, autrice di Erynn (Another Coffee Stories). Conducono Salvatore Sica e Alfonso Amendola. Erynn è una bambina coraggiosa e ribelle cresciuta da servitori e parenti dopo un tragico incidente in nave che ha portato alla morte dei suoi genitori, sovrani di due mondi diversi. Erynn impara sia le buone maniere sia la matematica, le lingue antiche e la storia, essenziali per il suo futuro regno. Nel mondo magico, trova amici fedeli che la sostengono nella lotta contro il male. Nonostante sia allontanata dalla sua amata Irlanda, continua a mantenere vivo il legame con la sua terra natale. Nessuno riesce a domare il suo carattere impertinente e le sue strane magie si rivelano fondamentali nel fronteggiare l’oscurità che minaccia il suo mondo.
Alle 20.15 al Museo Diocesano, CLASSICA L’ANTIDOTO. Incontro con Simonetta Fiori, curatrice di La biblioteca di Raskolnikov (Einaudi), insieme agli autori Anna Foa e Aldo Schiavone. Introduce Gennaro Carillo. La democrazia è sempre vulnerabile, soprattutto in epoche di populismo in cui il rischio di un’involuzione autoritaria aumenta. Per contrastare questa minaccia è necessaria una solida coscienza democratica. Ma cosa significa esattamente? E quali libri possono plasmare un’identità civile in grado di affrontare le sfide del presente? Intellettuali di diverse inclinazioni – progressisti e non – condividono la loro biblioteca ideale, suggerendo libri e opere per orientarsi nel caos contemporaneo. “Come si forma una mentalità democratica?”, si chiedono. “Ci sono saggi e romanzi che meglio di altri riescono a trasmettere l’idea di democrazia nel suo significato di resistenza?” A otto intellettuali è stato chiesto di indicare le bussole della loro navigazione, selezionando opere che abbiano resistito alle catastrofi storiche e che possano guidare i lettori contemporanei attraverso guerre, rivoluzioni tecnologiche e crisi climatiche. Il risultato è una biblioteca democratica di straordinaria varietà, dove la letteratura non è subordinata alla storia o all’economia. Nessuno, infatti, riesce ad esplorare gli abissi della coscienza umana come Dostoevskij, mentre Calvino sa dare forma narrativa alla distanza storica tra partigiani e giovani del regime di Salò. Solo attraverso Primo Levi si riesce a emergere dalla notte oscura del Novecento con un’attrezzatura morale per interpretare il mondo.
Alle 20.15 al Duomo, SGUARDI SUL MONDO ATTUALE / ECONOMIA IMMIGRATO: UN’IMPRESA! Incontro con Karima Moual, autrice di Il freddo in Africa (LUISS). Conduce Francesca Salemme. L’autrice racconta la storia degli immigrati in Italia, una narrazione intessuta di vite, sogni e ambizioni provenienti da lontano. Questi racconti sono intrisi di idee che prendono forma solo grazie alla fusione di culture e esperienze diverse diventando le vere protagoniste di queste storie, dove vita e immaginazione si intrecciano nel punto di incontro tra culture, dando vita a un rischio imprenditoriale che si trasforma in un’opportunità. L’angolazione scelta per narrare questa storia è quella dell’imprenditoria, non per sottolineare il cliché dell’”immigrato di successo”, ma piuttosto per esplorare un racconto più completo e complesso. Si parte dai sogni e dalle aspettative per poi affrontare la realtà fatta di ostacoli e difficoltà, ma anche di ambizione, audacia e coraggio nel perseguire i propri progetti.
Alle 20.30 alla chiesa dell’Addolorata, SGUARDI SUL MONDO ATTUALE / POLITICA LE MANI SUL FEMMINISMO. Incontro con Jennifer Guerra, autrice di Il femminismo non è un brand (Einaudi). Conduce Elena Morrone. Il fenomeno del femminismo popolare è evidente nell’era digitale, dove le riflessioni femministe, anche se spesso superficiali, sono facilmente accessibili su piattaforme come Instagram. Brand di abbigliamento e servizi immateriali si sono appropriati del movimento, producendo magliette e offrendo corsi sull’empowerment femminile. Anche le celebrità contribuiscono alla promozione di un femminismo egemonico, che nasconde i suoi elementi radicali dietro un’apparenza positiva e commercializzabile. Jennifer Guerra, in questo saggio penetrante, analizza la riemersione del femminismo in un contesto economico che sfrutta i temi sociali per il profitto. Le sfide principali riguardano il ruolo delle aziende nel movimento femminista e l’influenza della loro identità di marca sulla pratica femminista stessa. Per comprendere appieno tali questioni, è necessario esaminare come si è giunti a questa situazione.
Alle 20.30 all’Arco Catalano, GRAPHIC NOVEL MATILDE SERAO A FUMETTI. Incontro con Francesca Bellino, autrice di Matilde Serao. La voce di Napoli (Becco Giallo), e l’illustratrice Lidia Aceto. Conduce Angelo Petrella. Attraverso illustrazioni dettagliate, il fumetto narra i momenti salienti della carriera di Matilde Serao. La storia si svolge tra le strade vivaci di Napoli, evidenziando il suo profondo legame con la città e il suo impegno nel narrare eventi cruciali come l’eruzione del Vesuvio. Il fumetto esplora le tecniche giornalistiche dell’epoca, offrendo uno sguardo affascinante su come Matilde Serao abbia affrontato sfide e trionfi nel mondo del giornalismo del XIX secolo. La sua determinazione nel superare gli ostacoli e la sua abilità nel narrare storie diventano punti focali, ispirando i lettori a comprendere l’importanza della libera stampa e il ruolo delle donne nel giornalismo dell’epoca.
Alle 21.15 al Museo Diocesano LUSOGRAFIE UN OCEANO AMENO CHE SEMBRAVA NOSTRO. Lectio Magistralis di Roberto Francavilla Tabucchi, il Portogallo, le rivoluzioni. Roberto Francavilla ci presenta un Tabucchi ancora giovane studioso e alla sua scoperta, negli anni 60, di un Paese dimenticato, soffocato nel grigiore di una dittatura moribonda e insieme illuminato dai bagliori delle rivoluzioni che stanno per riconsegnarlo alla democrazia, all’Europa, al canto dei suoi poeti.
Alle 21.15 al Duomo FILOSOFIA LA DEMOCRAZIA SALVATA DALL’ANARCHIA. Incontro con Donatella Di Cesare, autrice di Democrazia e anarchia. Il potere nella polis (Einaudi). Conduce Gennaro Carillo. Quando si parla di democrazia classica, troppo spesso ci si dimentica che la conosciamo soprattutto attraverso le lenti deformanti di critici radicali, come Tucidide e Platone, o moderati, ma comunque critici, come Aristotele. Manca dunque una teoria della democrazia di parte democratica. Platone concepisce l’anarchia come una conseguenza ineluttabile di una libertà intesa come licenza assoluta e assenza di gerarchia. Non solo: per Platone, l’incubazione della tirannide va ricercata proprio nella democrazia. Donatella Di Cesare, tra le filosofe italiane più autorevoli e tra le protagoniste più coraggiose del dibattito pubblico, avanza una proposta ermeneutica e filosofico-politica originale e provocatoria: adottare un punto di vista alternativo rispetto a quello di Platone e dei teorici di matrice oligarchica.
Alle 21.40 a Palazzo Fruscione FINZIONI ’INT ’A CARDAMMA: PETRELLA TRA ALTI E BASSI. Incontro con Angelo Petrella, autore di La fine dei fagioli. Dieci scrittori francesi che mi hanno rovinato la vita (Italo Svevo). Conduce Giorgio Sica. Nella smorfia napoletana, il numero dieci rappresenta i fagioli, e secondo un detto francese, quando non ci sono nemmeno i fagioli da mangiare, è la fine di tutto: “La fin des haricots”. Dieci sono stati i momenti cruciali nella vita dello scrittore napoletano Angelo Petrella, vissuti in un contesto grottesco e surreale. Dall’apprendistato sentimentale con un nonno erotomane all’ossessione per gli scacchi, dall’amicizia con un coetaneo instabile alle spericolate avventure marinaresche paterne, dalla scoperta del sesso con una donna volgare alla fuga verso Parigi con pochi soldi in tasca, la vita di Petrella si dipana sulle tracce degli scrittori francesi più amati. Rabelais, Éluard, Verne, Balzac, Beckett, Baudelaire, Maupassant, Izzo, Stendhal, Rimbaud: questi autori rappresentano per Petrella dei veri e propri punti di riferimento, capaci di colmare il suo repertorio di situazioni esistenziali e offrire rifugio dai tormenti della vita, ma talvolta anche di complicarla ulteriormente. Alle 22 alla chiesa dell’Addolorata, FINZIONI PRIGIONIERI DEL PASSATO. Incontro con Antonio Lanzetta, autore di Luna rosso sangue (Newton Compton). Letture di Gaetano Fasanaro. Conduce Sabrina Prisco. Pietro e Toni Casale sono costretti, dopo un evento drammatico che ha segnato la loro infanzia negli anni Novanta, alla vita criminale. Dopo anni trscorsi tra furti d’auto e atti illegali, ricevono una telefonata che cambia tutto: la scomparsa di Luisa, figlia di vecchi amici di famiglia. Decisi a riscattarsi e a fare giustizia per il passato, i fratelli si lanciano nella ricerca della verità. Tuttavia, le cose si complicano quando il corpo di Luisa viene trovato su una spiaggia deserta, riaprendo vecchie ferite e riportandoli a un omicidio irrisolto del 1994. In una corsa contro il tempo, Pietro e Toni si trovano a confrontarsi con un oscuro mondo che credevano essersi lasciati alle spalle.
Alle 22.30 al Museo Diocesano, CLASSICA / SPETTACOLO SCENE DA UN MATRIMONIO: UN RACCONTO IMMORALE. Come un pomo uccise Achille, spettacolo di Giada Trebeschi con Giorgio Rizzo. Quando l’invito giunge direttamente dall’Olimpo per il matrimonio di Teti e Peleo, ci si aspetterebbe una tregua divina. Tuttavia, anche le divinità non sono esenti dai vecchi rancori e dalle dinamiche familiari. Tra gli ospiti, la musa Calliope e il poeta Esiodo discutono sulle nozze e sulle implicazioni del pomo della discordia. In questa commedia mitologica, i protagonisti riflettono sugli eventi del matrimonio, prendendo in giro i cliché delle feste nuziali e svelando il coinvolgimento di Achille, essendo i suoi genitori gli sposi.