Sono state fondamentali le immagini riprodotte dei telefonini in possesso dei migranti salvati al largo della Sardegna e portati in salvo, nella giornata di ieri, al porto di Salerno, sulla nave mercantile Eco Adriatica per incastrare il presunto scafista.
La Polizia di Stato ha proceduto, nella notte appena trascorsa, al fermo di indiziato di delitto di Chabour Nadir (classe 93) cittadino di nazionalità algerina, indagato per aver organizzato e gestito l’ingresso illegale nel territorio nazionale di 20 suoi connazionali, tra cui 2 donne e 3 bambini. Era lui alla guida dell’imbarcazione con altri 20 connazionali tra cui due donne tre bambini, in buone condizioni di salute, oggi ospitati al centro di accoglienza della Protezione civile in via de Carrari, una delle tappe della mappa predisposta dalla prefettura di Salerno e dall’assessorato alle politiche sociali per dare un primo rifugio ai cittadini, di nazionalità algerina recuperati al largo della costa della Sardegna, sulla rotta della nave mercantile.
Al loro arrivo al porto di Salerno non era sfuggito ai tanti presenti, tra cui una cospicua rappresentanza di forze dell’ordine, il fatto che i migranti avessero dei telefonini con i quali stavano riprendendo quanti erano lì presenti ad aspettarli. Il comunicato con il quale la procura di Salerno da notizia dell’arresto del presunto scafista fa infatti riferimento proprio alle immagini e filmati ritrovati all’interno dei telefonini su dai migranti.è stato così che è stato possibile individuare il presunto scafista, che era l’uomo alla guida dell’imbarcazione. L’uomo arrestato aveva già violato più volte la Normativa sull’immigrazione.
In particolare, nel 2016 aveva avuto un respingimento da Cagliari, nel 2018 una espulsione dal prefetto di Taranto. Nel 2019 è stato arrestato in quanto rientrato illegalmente a Cagliari. Nello stesso anno è stato colpito da espulsione a Varese che gli commina una seconda espulsione anche nel 2020.