Riduzione del consumo del suolo, pianificazione edilizia attenta e lotta all’abusivismo. Sono i punti più importanti dell’iniziativa lanciata da Più Europa e illustrata ieri dal gruppo di Fisciano insieme al presidente nazionale Federico Pizzarotti. La mozione “Caro Sindaco, ferma il Dissesto”, già presentata alla Camera dei Deputati, mira al contrasto del rischio idrogeologico con la promozione di una gestione più sostenibile del territorio.
“E’ un tema importante per la sicurezza che intendiamo portare in tutti i Consigli comunali italiani – ha dichiarato in conferenza il presidente Pizzarotti – Questo non per addossare responsabilità ai Comuni che spesso sono senza risorse per intervenire, ma per chiedere ai Consigli regionali e al Governo di investire quei fondi. Più di sette milioni e mezzo di italiani sono a rischio per il dissesto idrogeologico legato a frane e inondazioni”.
“La priorità è salvaguardare le vite umane – ha esordito Antonino Siano, portavoce di Più Europa Fisciano – Molti paesi del nostro territorio sono stati colpiti anche duramente dalle calamità naturali pagando un prezzo alto in termini di vittime. Dobbiamo far sì che non succeda più. I cittadini vanno coinvolti con le giuste informazioni per rendere sempre più sicuro un territorio già devastato da eventi catastrofici”.
Da Franco Gioia, assessore al Comune di Fisciano, l’impegno di “portare la mozione in Consiglio comunale alla prima seduta utile. Poi la estenderemo a tutti i sindaci dell’Irno per azioni concrete sul dissesto idrogeologico. I piani di Protezione civile vanno resi più semplici e comprensibili per i cittadini, dopodiché occorre fare pressione su Governo e Regione affinché arrivino finanziamenti ad hoc e non misure spot”.
I componenti di Più Europa Fisciano hanno colto l’occasione per lanciare uno sguardo agli appuntamenti elettorali: “Saremo in campo alle prossime Provinciali e alle Europee del 2024. Nei prossimi giorni lanceremo un manifesto rivolto anche agli altri partiti nell’ottica di allargarci, discutere dei problemi comuni e dar voce a chi finora non l’ha avuta”.