Serre (Sa) – La notizia dell’approvazione dello schema di accordo tra l’Ente Provincia di Salerno e l’Ente d’Ambito per lo stoccaggio di containers contenenti circa 6mila tonnellate di rifiuti provenienti dalla Tunisia presso il sito militare di Persano, a Serre, dove sosterranno per il periodo necessario per la caratterizzazione e le analisi dei rifiuti che saranno a loro volta smaltiti presso gli impianti di trattamento di rifiuti collocati fuori ai confini regionali della Campania, ha messo cittadini e Comune sul piede di guerra.
Una scelta quella di Serre, della quale pare che l’amministrazione comunale della cittadina presieduta dal sindaco Franco Mennella, come lo stesso primo cittadino ha ripetutamente affermato nella giornata di ieri, non ne sapesse nulla, apprendendo le notizie dalla stampa.
“Siamo preoccupati – spiega il sindaco di Serre, Franco Mennella, rivolgendosi alla scelta della Regione Campania di aver individuato il comune di Serre per lo stoccaggio dei rifiuti –Si tratta di una vera e propria azione di scorrettezza istituzionale poiché questa decisione è stata assunta all’insaputa del Comune. Siamo stufi di questa arroganza che le varie amministrazioni regionali hanno dimostrato nei confronti del comune di Serre che ha già pagato in tema di rifiuti”.
Intanto il primo cittadino, annuncia battaglia e invita cittadini e avversari politici di Serre, anche dei comuni limitrofi, a partecipare al consiglio comunale straordinario che verrà convocato nelle prossime, oltre che ad assistere al sopralluogo dei tecnici regionali nel sito per fermare lo stoccaggio dei rifiuti a sud del salernitano.
Poi l’invito alla politica – “restiamo uniti sull’ambiente, ci opporremo con tutte le nostre forze all’arrivo dei rifiuti a Serre”.
Infine, la stoccata del sindaco alla politica regionale – “Ve ne dovete andare da Serre e dalla Piana del Sele, basta con i rifiuti”. Un appello quello del primo cittadino, a cui si è aggiunto il grido di battaglia al fianco dei cittadini serresi, a difesa dell’ambiente, degli amministratori e dei cittadini della Valle del Sele e degli Alburni.