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Serre (Sa) – “Il vicepresidente Bonavitacola è una persona arrogante, studi il Testo Unico sull’Ambiente e faccia applicare la legge”. Così, senza mezzi termini, il sindaco di Serre, Franco Mennella, attacca il vicepresidente della Regione Campania nonché assessore all’ambiente, Fulvio Bonavitacola, sull’individuazione del sito militare della Real Casina di Persano quale area di stoccaggio dei 213 containers stracolmi di rifiuti salernitani e provenienti dalla Tunisia e sulla querelle politica e istituzionale tra i comuni della Piana del Sele e del Cilento contro la Regione Campania circa gestione della questione rifiuti.
Una vicenda, quella dei rifiuti salernitani provenienti dalla Tunisia, divenuta “caso internazionale” e sulla quale indagano ben tre Procure, in Tunisia, a Salerno e Potenza, per traffico internazionale illecito di rifiuti.
Un braccio di ferro tra cittadini, sindaci e associazioni ambientaliste, contro la decisione della Regione Campania di stoccare i rifiuti nel comprensorio militare di Persano, quest’ultimo già oggetto dello stoccaggio temporaneo che dura da decenni, delle ecoballe. Contrarietà che oggi ha portato centinaia di cittadini, associazioni ambientaliste, centinaia di imprenditori agricoli e i sindaci di Battipaglia, Eboli, Altavilla Silentina e Serre, in prima linea, occupare e protestare pacificamente dinanzi l’ingresso dell’area militare, alla massiccia presenza dei carabinieri della compagnia di Eboli agli ordini del capitano Emanuele Tanzilli, e del maresciallo della stazione locale di Serre, Francesco Candido.
La popolazione e soprattutto gli imprenditori agricoli della produzione agroalimentare della quarta gamma e gli allevatori della Piana del Sele che hanno investito e continuano ad investire ingenti capitali nella tutela dell’ambiente e dell’economia green – spiegano i sindaci di Serre, Mennella, e Altavilla Silentina, Francesco Cembalo – sono esasperati dal danno che lo stoccaggio dei rifiuti produrrebbe in termini di danno di immagine, economico e di salubrità ambientale del territorio e di coloro che ci vivono”.
La Piana del Sele – ha spiegato il sindaco della città di Eboli, Mario Conte, in prima linea con i cittadini e con gli agricoltori salernitani – ha già dato. Basti pensare – chiosa – che il territorio che va da Serre a Campagna, passando per Eboli e Battipaglia, è pieno di discariche regionali, impianti di trattamento rifiuti provenienti da ogni parte della Campania e non solo, ed ecoballe stoccate in siti regionali, tra cui uno collocato nel comprensorio militare di Persano”.
La Regione – chiedono gli agricoltori – riveda la sua posizione e tuteli l’area a sud della provincia che si attesta come territorio di eccellenza internazionale in termini di sviluppo agroalimentare, indotto economico e di pregio ambientale e storico, candidato per la sua storia e per il suo indotto economico e green, al titolo di Capitale Europea della Cultura 2024. Qui-dicono gli agricoltori e gli allevatori-abbiamo investito il sudore dei nostri sacrifici con produzioni di eccellenza, offrendo lavoro a migliaia di persone e lasciano in eredità uno sviluppo green per il futuro dei nostri figli che non vogliamo far andare via. Siamo le città della mozzarella di bufala, della rucola Igp, ecce cc, non vogliamo essere ricordati per la monnezza e la cui notizia dello stoccaggio dei rifiuti ha già fatto registrare perdite in termini di disdette di prenotazioni negli alberghi e nei ristoranti del Cilento e della Piana del Sele. La Regione – concludono gli imprenditori – decida da che parte stare”.