Passa nelle mani dell’assessorato regionale alla scuola della Campania la patata bollente relativa alla smembramento dell’Istituto comprensivo San Tommaso d’Aquino di Fratte. È quanto è emerso dall’audizione in commissione trasparenza, oggi, al Comune di Salerno, dell’assessore comunale Gaetana Falcone chiamata dai componenti del gruppo presieduto da Antonio Cammarota a rispondere in merito alle preoccupazioni dei genitori sul piano di ridimensionamento che ha generato forte malcontento in alcune comunità salernitane.
A rendere noto l’esito dell’incontro è stata la consigliera comunale del movimento cinque stelle Claudia Pecoraro: “Quanto richiesto da qualche giorno, e sollecitato, circa la salvaguardia dell’autonomia scolastica dell’IC San Tommaso D’Aquino ha trovato condivisione nell’assessorato che ha avanzato richiesta di modifica del punto, lasciando ora il tema all’Assessora regionale. Speriamo che l’IC di Fratte possa mantenere la sua autonomia e la sua identità, rappresentando da tempo un presidio di legalità su un territorio complesso che merita presenza istituzionale continua. Grandi perplessità permangono con riferimento, invece, alla vicenda Vicinanza-Barra-Matteo Mari. La Vicinanza ha raccolto firme alla vigilia della scadenza della presentazione del piano rivendicando una priorità “identità” che a detta loro sarebbe andata persa se avesse inglobato parte dei plessi dell’IC Barra – centro storico e Salvatore Calenda (per intenderci). E quindi per salvare l’identità di una scuola, si modifica, si accorpa tutto il Barra con la Matteo Mari – con plessi in parti opposte della città – e si dimostra che la politica di piega al capricciare di un pugno di persone in dispregio della democrazia e dell’uguaglianza. Questo il nodo politico. Perché la Vicinanza ottiene quello che chiede a discapito degli altri? La cosa sarebbe già grave di per se stessa, ma che tutto questo accada nelle istituzioni scolastiche, provenga dalle istituzioni scolastiche, che dovrebbero invece insegnare ai bambini e alle bambine il rispetto delle regole e dei diritti di parità, uguaglianza, democrazia, è lesivo degli stessi diritti dei minori, della dignità istituzionale scolastica e della cittadinanza che oggi, ancora una volta, ascolta, capisce e vede che in questa città esistono cittadini di serie A e cittadini di serie B. Solo, che stavolta, sono bambini e bambine. Salerno merita democrazia” .