“Il libro sul calcio racconta la storia di circa ottanta campioni assoluti del pallone. Si tratta di una pubblicazione (Editoriale Giorgio Mondadori) di circa 400 pagine con più di 200 ritratti a colori, corredati da diffuse notizie sulle loro gesta. Inoltre verranno ritratti una trentina di stadi di calcio tra i più belli al mondo. Il libro prevede l’introduzione del critico d’arte Prof. Luciano Carini, e i testi dell’ex telecronista Bruno Pizzul “Il calcio nel mondo dell’arte” e “Stadi di leggenda”. A questi si aggiungerà lo scritto di Giampiero Lovelli, saggista e laureato in Lettere e Scienze Religiose “Nascita e Sviluppo del Calcio”. La pubblicazione sarà patrocinata dal CONI di Roma. In questa raccolta racconto questi campioni a modo mio, attraverso la mia visione artistica, spesso prediligendo, invece della giocata spettacolare o addirittura storica, il primo piano nel quale indago e suggerisco analisi non solo calcistiche, ma relative al carattere, alla giovialità, alla grinta, alla leadership, alla gioia o alla sofferenza del gioco. In qualche modo questo Omaggio al calcio attraverso l’Arte ci offre uno spaccato di quei bei tempi, con inevitabili palpiti di nostalgia». Ad annunciarlo è il pittore salernitano di fama internazionale, originario di Altavilla Silentina, Fernando Alfonso Mangone.
«Questo volume intende raccontare, o meglio, rappresentare, un tratto importante di storia di un nuovo “mito”, un mito moderno e contemporanea, quello del CALCIO. E Fernando Mangone, noto artista di Altavilla Silentina, è indubbiamente il personaggio ideale per intraprendere questo magnifico e suggestivo viaggio. I motivi di questa scelta sono infatti molteplici: Fernando Mangone, per anni e anni, nelle sue opere ha dipinto e rappresentato Paestum, Pompei, Ercolano e le testimonianze storiche e architettoniche italiane. Per anni e anni ha studiato e rappresentato la “mitologia” e i vari “miti” che di essa fanno parte, i miti Greci, Romani ecc. Per anni e anni ha eseguito e rappresentato i ritratti dei grandi personaggi del passato: pittori, scrittori e filosofi. Come poteva dunque restare insensibile al richiamo del nuovo Mito, quello del “Calcio” e dei suoi “Protagonisti” e cioè i Calciatori? A volte li ritrae a mezzo busto, altre volte, invece, in movimento, sul volgere dell’azione, con i muscoli tesi e la tensione nervosa ai massimi livelli. Si parte dagli anni ‘30 e ‘40 con Piola, Di Stefano, Valentino Mazzola e poi avanti con Pelè, Bobby Charlton, Garrincha, Sivori e Boniperti. Si prosegue con Corso, Suarez, Riva, Rivera, Sandro Mazzola, Zoff, Paolo Rossi e quindi Maradona, Ronaldo, Messi, Ibrahimovic, Hosimhen ecc. In particolare risalto è stato messo Diego Armando Maradona con un grande dipinto che raffigura il suo famoso “urlo” che richiama un altro “urlo” ancora più famoso e conosciuto, quello di Edvard Munch. Ai piedi di Maradona una folla ondeggiante e fluttuante che acclama il campione ed esalta le sue acrobazie. Quello che affascina e conquista in queste opere è soprattutto il gesto libero e deciso, la fantasia e la creatività dell’artista, la vita e il movimento che Fernando Mangone riesce sempre ad esprimere. E poi i suoi colori, che sono veramente unici e sorprendenti. C’è infatti, in questo artista, un senso innato del colore e un timbro cromatico fortemente moderno e contemporaneo capace di unire il passato con il presente, la vita di ieri con quella di oggi, rendendo tutto fortemente attuale, nuovo e figlio dei nostri giorni. Il libro prosegue poi proponendo un percorso negli STADI DEL MONDO, moderni “anfiteatri” del nostro tempo ed allora ecco San Siro, il Juventus Stadium, Il Dacia Arena di Udine e poi il Camp Nou di Barcellona, il Maracanà di Rio De Janeiro, l’Allianz Arena di Monaco di Baviera ecc. ecc. Pechè gli stadi moderni sono veramente le moderne Cattedrali della contemporaneità e punti di riferimento importanti per tutti coloro, e sono davvero tanti, che coltivano la passione per il calcio, lo sport più amato e più popolare del mondo». A dirlo è il Professore Luciano Carini critico d’arte e gallerista.
«In questa ricca galleria viene a collocarsi il presente volume di cui vale la pena raccontare la genesi abbastanza singolare – insiste Bruno Pizzul giornalista e telecronista sportivo italiano, prima voce per la Rai degli incontri della nazionale italiana di calcio dal 1986 al 2002 – Ne rappresenta elemento costitutivo fondamentale la serie dei ritratti di calciatori del maestro Alfonso Mangone, anche accompagnato dal basilare supporto di Carlo Foramiti il quale ha completato l’opera curandone la confezione finale e gli svariati supporti informativi. Naturalmente varia con la sua creatività esplorando i molteplici soggetti capaci di attivare il suo estro, eccellenti gli scorci paesaggistici agresti e cittadini, in una gioiosa esplosione di colori con la singolare capacità di dare profondità intuitiva agli sfondi grazie anche alla tecnica mista e all’uso dell’acrilico e conseguente necessaria rapidità d’ esecuzione. Accompagna alla comprensione e al giusto apprezzamento del maestro Mangone il Prof. Luciano Carini, critico d’arte, ma ogni singolo appassionato di calcio ha modo di gustare il modo singolare in cui vengono proposti i calciatori, rivisitati e rigenerati da un artista di riconosciuto talento. In ogni ritratto è possibile scorgere l’impronta personale dell’artista che lo ha concepito, anche nei soggetti in cui è evidente il riferimento iniziale alla fotografia che lascia il campo alla creatività dell’autore. Può diventare esercizio personale soggettivo da parte dell’eventuale fruitore di quest’opera verificare se e come il prodotto offerto coincida con il parere da lui stesso concepito, magari inconsciamente, a proposito del talento e della personalità del calciatore in esame».
Mangone questi campioni li racconta attraverso la sua creatività dirompente, istantanea.
«Come non restare colpiti dalla mite malinconia nel volto di Roberto Baggio, dallo sberleffo di Del Piero, dalla simpatia nel sorriso canzonatorio di Totti, da Rivera al beffardo Platini, da Rossi e Facchetti, dai grandi Maradona e Zico ma poi Buffon, Messi, Ronaldo – prosegue Bruno Pizzul – Dei calciatori, raccontati nell’istante della giocata, Mangone riesce a trasmettere il senso del movimento e della forza: impressionante l’irrompere del potentissimo Nordahl, così come l’accattivante gesto acrobatico di Silvio Piola. Se il corpo centrale del volume d’arte è costituito dalle formelle in cui sono inseriti i calciatori effigiati da Mangone, va riconosciuto il lavoro certosino di Foramiti, che di ognuno racconta carriera, vittorie, qualche scampolo di vita privata. Credo, tuttavia, sia giusto sottolineare come, nonostante i recenti miglioramenti, gli stadi italiani versino ancora, tranne qualche lodevole eccezione, in condizioni di netta inferiorità funzionale e strutturale rispetto agli impianti esteri. Consoliamoci quindi con i colori e le suggestioni dell’arte applicata al calcio di Fernando Mangone»