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Vietato pronunciare la parola pensione. Per Alessandro Turchi, dirigente scolastico quello di ieri, celebrato nell’Aula magna del Profagri di Salerno, piena di gente, è stato solo un saluto al mondo della  scuola per brindare ad un nuovo inizio, quello come imprenditore nel settore vitivinicolo.

Lo stesso ambito che gli ha dato i frutti più rigogliosi negli ultimi dieci anni alla guida del Profagri dove ha concluso la carriera da dirigente scolastico iniziata nel  2005 a Nocera Inferiore e passata anche per la memorabile esperienza all’istituto comprensivo San Tommaso d’Aquino di Fratte, dove fu promotore di un innovativo progetto contro la dispersione scolastica in un rione non facile. 

Sociologo, riferimento culturale nel comune capoluogo con propensione alla politica, capace di parlare ai giovani, piglio critico e approccio sempre aperto alle innovazioni, il dirigente del Profagri  ha affidato ad un video proiettato ieri, all’incontro dove erano presenti gli amici Tino Iannuzzi, Alfonso Andria, il sindaco di Sarno,  Giuseppe Canfora e quello di Salerno, Vincenzo Napoli, al fianco di moglie e figlia, il racconto di 10 anni di intensa attività,  ricordando alcuni dei passaggi epocali compiuti all’interno della scuola: dall’apertura della cantina alla recente inaugurazione della vertical Farm, fino alla vittoria al concorso enologico tra le scuole d’Italia.

“Se anche  un colosso cone  Ibrahimović al suo saluto al mondo del calcio è crollato, anche Lio posso  concedermi un’emozione” ha detto senza cedere alle emozioni e rilanciando il suo sogno nel cassetto: dal verde del Profagri al Rosso di Boss, il vino che ha iniziato a produrre e commercializzare.