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Un insieme di emozioni, commozione, aneddoti e ricordi da parte di coloro che lo hanno conosciuto e apprezzato ha fatto da corollario questa mattina alla cerimonia con la quale presso il Profagri di Salerno è stata intitolata all’ispettore Giuseppe Murolo l’aula magna della sede di Salerno, oggi arricchita da schermo e totem. Al fianco del dirigente di casa Alessandro Turchi tre colleghi ma soprattutto tre amici dell’ispettore centrale del Ministero della Pubblica Istruzione, Geppino Murolo. Domenico Gravante, Carmine Agostinelli e Pasquale Vinciguerra, davanti agli occhi della famiglia, la moglie Annamaria ed i figli Maurizio e Marcello, hanno ripercorso i tratti di vita in comune dipingendo con stima ed affetto la figura dell’Ispettore, autore tra le altre cose degli standard per  disegnare il profilo didattico degli istituti professionali. Presidente dell’Ordine dei dottori agronomi e forestali di Salerno per ben 14 anni, ma soprattutto un gigante connotato dalla straordinaria capacità di allargare l’orizzonte su aspetti inediti con confronti utili e necessari. 

A margine dell’incontro hanno partecipato anche gli studenti delle altri sedi del Profagri c’è stata occasione con il dirigente scolastico Alessandro Turchi di rilanciare proprio da un’istituto professionale in cui è fondamentale il valore dell’ alternanza scuola-lavoro (oggi Pcto) all’indomani della protesta che ieri anche a Salerno ha visto gli studenti in piazza. “Per noi l’alternanza è fondamentale. Da qualche parte leggo le solite dichiarazioni, spesso di chi non sa bene di cosa si parla,  sulla necessità di abolire l’alternanza scuola lavoro.  Ribadisco che essa è essenziale, ovviamente per scuole come il professionale, che ti insegnano …una professione.  Non serve ai licei, visto che poi i ragazzi vanno all’università, ma per i professionali, fatta bene, senza eccessi, essa è essenziale. Immaginare di formare direttori di albergo che non sanno come funzioni concretamente un albergo, o camerieri che non abbiano mai preso in mano un vassoio, o potatori di vigna che non conoscono i grappoli d’uva, è una insulsaggine.  La scuola professionale avvia alla professione, ovviamente,  ma forma anche il cittadino e non si riduce solo all’alternanza , come questi soloni vogliono spiegarci. Semmai sono troppo poche le ore di alternanza”.