Una Procura determinata e decisa ad andare avanti sulle sue decisioni anche contro le scelte dell’Ufficio Gip del Tribunale di Salerno. Può essere letto con questa chiave il comunicato stampa nel quale questa mattina il capo della procura di Salerno, Giuseppe Borrelli ha reso nota la decisione del Riesame, con provvedimento depositato il 24 ottobre 2022, di riconoscere l’aggravante mafiosa nei confronti della romana Virginia Di Cesare (la figlia del defunto petroliere di Cesare e della cantante Ana Bettz) e del commercialista nocerino Vittorio Del Bene, nell’ambito dell’inchiesta che ha riguardato il clan Moccia e altre persone, alcune delle quali già in carcere per provvedimenti di ulteriori inchieste nazionali.
La decisione rappresenta una vittoria della tesi della Procura rispetto alla scelta del gip che aveva “ammorbidito” le decisioni e confermato in capo ai due indagati la sussistenza di gravi indizi per i reati contestati (omessa dichiarazione dei redditi ed emissione di fatture per operazioni inesistente riferite a due società cartiere salernitane che operavano nel settore della commercializzazione di carburanti) ma aveva escluso la sussistenza dell’aggravante di cui all’art. 416 bis.
Stessa scelta anche nei confronti di Anna Betozzi (in arte Ana Bettz) pur colpita dalla misura cautelare degli arresti domiciliari. Ma il tribunale per il riesame ha, invece, confermato la misura applicata. Al di là del provvedimento in sé, la scelta del procuratore Borrelli di sottolineare la decisione con un comunicato stampa (in una Procura attenta e misurata a diffondere note più del dovuto) fa emergere con chiarezza la volontà di inviare un messaggio preciso, di voler far emergere la determinazione che, davanti a fatti acclarati, si va avanti senza tentennamenti in un percorso che, soprattutto alla luce delle novità e delle difficoltà in arrivo con la riforma Cartabia, si avvierà sulla qualità del lavoro concentrandosi su importanti azioni di contrasto alla criminalità.