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È stato ascoltato oggi, dinanzi al giudice della terza sezione penale del Tribunale di Salerno, il magistrato Daniela Pulcinaro, il teste del pubblico ministero, vittima di un caso di malasanità e presunta vittima raggirata da una coppia di avvocati della Piana del Sele, accusati, insieme ai rispettivi coniugi, dei reati di truffa, usura e infedele patrocinio nei confronti di due clienti di origine marocchina.

Una vicenda giudiziaria che vede imputati due avvocati con i rispettivi coniugi, assistiti dagli avvocati Pietro Fasano e Guglielmo Scarlato, accusati di aver raggirato una coppia di coniugi marocchini, residenti nella Piana del Sele, assistita dall’avvocato Gaudino Pastorino, per una cessione di credito fatta firmare dai due legali alla coppia marocchina e spacciata per una richiesta di anticipo risarcitorio di una polizza assicurativa del valore di 70mila euro.

I fatti risalgono al 2006 quando i coniugi marocchini furono oggetto di una storia di malasanità causata da un intervento chirurgico post partum andato male e che comportò alla donna gravi danni fisici. Fatti che nel 2010 portarono la coppia, assistita da un primo legale salernitano, a trascinare a processo i medici del nosocomio e durante il processo i giudici accertarono la negligenza medica. Poco meno di un anno dopo però, la coppia marocchina cambiò legale e dopo aver conosciuto la coppia di avvocati della Piana del Sele, affidò a questi ultimi il caso giudiziario inerente all’ottenimento del risarcimento del danno, revocando il mandato al primo professionista.

I due avvocati intentano così una causa contro l’Asl di Salerno che vide i giudici stabilire il risarcimento del danno biologico e morale nei confronti dei coniugi marocchini per una somma di 240mila euro. Processo civile che solo quattro anni dopo, vide i due avvocati, accompagnare la coppia marocchina nello studio di un notaio di Eboli, facendo firmare loro una scrittura privata autentica attestate la cessione di credito a favore dei coniugi degli avvocati per un importo di 70mila euro di anticipo a fronte dei 240mila euro di somma quale risarcimento danni. Cessione di credito che i due legali avrebbero spiegato alla coppia straniera essere una richiesta di anticipo risarcitorio rivolta all’assicurazione per la liquidazione dei primi 70mila euro. Risarcimento per un totale di 240mila euro confermato poi dalla sentenza del tribunale che però, riscuoteranno i legali della coppia marocchina, elargendo ai coniugi un totale di soli 105mila euro a fronte dei 240mila. Una manovra quella dei due legali che insospettì la coppia marocchina che, non ricevendo la restante parte dei soldi, si risolse ad un terzo legale, denunciando e portando a processo i due avvocati e i rispettivi coniugi questi ultimi i reali beneficiari della cessione del credito. Oggi, il processo che vede imputati due avvocati e i loro coniugi, ha visto la testimonianza di una delle vittime ascoltata come teste indicato dal pubblico ministero. Il processo prosegue quindi e a giugno vedrà l’escussione di un teste del Pm e di un teste indicato dalla difesa degli imputati.