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Salerno – Il senatore Antonio Iannone, Capogruppo di Fratelli d’Italia nella Commissione d’inchiesta parlamentare sul ciclo dei rifiuti, afferma: “Nell’audizione del vicepresidente della Regione Campania Bonavitacola e dei funzionari regionali nella Commissione d’inchiesta parlamentare sul ciclo dei rifiuti sembra, da quanto dichiarato dagli auditi, che l’Istituzione Regione Campania appartenga allo stato tunisino. È paradossale e sconcertante ascoltare che, insospettita dalla documentazione, ha preferito svolgere controlli rivolgendosi arbitrariamente al Consolato tunisino invece di ricevere puntuali ed ufficiali conferme tramite il Ministero dell’Ambiente italiano. Allo stesso modo è incredibile ascoltare come le Regione Campania preferisca interloquire con le autorità giudiziarie tunisine invece di informare la Procura in Italia. Insomma, la Regione Campania cerca collaborazione in Tunisia ma non in Italia. Emerge un ruolo svolto dalla Regione Campania con uno spirito da maldestri passacarte esponendosi a queste conseguenze.  È gravissimo che la Regione non abbia cognizione del danno e dei costi che si genereranno a seguito di questa vicenda. Gli auditi si limitano a dire che la Regione non vuole rispondere dei costi patologici già generati dall’utilizzo delle banchine del porto tunisino e il mancato utilizzo dei container da parte della compagnia di navigazione. Tutto questo senza considerare cosa avverrà sul territorio quando rientreranno i rifiuti con un triste corteo di tir che si recherà dal porto di Salerno alla Piana del Sele, gravando su un territorio già martoriato dalle scelte e dalla mancata efficienza della Regione. Un disastro di cui la Regione a guida De Luca dovrà rispondere non solo in termini politici. A sua volta il Ministero intervenga aprendo un’inchiesta al netto dell’attività giudiziaria già avviata dalla Procura di Salerno”.
Il collega di partito, il deputato Edmondo Cirielli, rincara: “È incredibile la sfacciataggine di De Luca che, per l’ennesima volta, mortifica la provincia di Salerno – e in particolare la Piana del Sele – indirizzando i rifiuti provenienti dalla Tunisia verso Persano di Serre. Inaccettabile che un territorio – già sede di molte discariche, tra regolari e abusive, lacerato ed umiliato per anni da sversamenti illeciti e fiamme – debba essere offeso e danneggiato nuovamente da un’assurda decisione di De Luca e del Pd. Un deposito temporaneo di questi rifiuti che rischia di diventare permanente. Basta ricordare la piaga delle ecoballe, che la Regione Campania ha lasciato stazionare a Persano per molti anni prima di farle rimuovere. Un altro scandalo che ha visto, anche in quella occasione, gli amministratori inermi difronte alla prepotenza di una Regione che impone le proprie scelte, senza mai negoziarle. È inaccettabile che questi rifiuti vengano stoccati a ridosso di una meravigliosa oasi naturale e, per giunta, in un’area dell’Esercito. Trovo assurdo e irragionevole che De Luca voglia utilizzare una caserma come pattumiera della Regione Campania. Dovrebbe essere interesse pubblico non mortificare i militari immaginando di far diventare le loro aree discariche, per un fatto etico e perché rappresentano gli interessi strategici dello Stato. Per questo motivo andrebbero preservate e non violate”.