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Salerno – Il presidente di Federcepicostruzioni, il salernitano Antonio Lombardi, ha inoltrato una lettera a tutti i deputati e senatori. Lombardi chiede di modificare – in fase di conversione in legge – una norma del decreto legge Sostegni-ter “destinata altrimenti a produrre gravissimi effetti sul mercato dell’edilizia, a frenare l’interesse verso il Superbonus 110% e le altre agevolazioni vigenti per le ristrutturazioni e addirittura ad aprire contenziosi sui rapporti in essere tra imprese e committenti dei lavori”.

Lombardi spiega. “Ci appelliamo ai nostri parlamentari affinché in fase di conversione in legge del decreto, non sfuggano gli effetti devastanti di una norma, troppo superficialmente adottata dal Governo, che vanificherà del tutto quanto di importante si sta muovendo nel settore dell’edilizia, grazie ai vari incentivi e al Superbonus 110%. Per la dodicesima volta in appena un anno e mezzo, infatti, il Governo, con il decreto-legge Sostegni-ter, all’articolo 26 ha deciso di riscrivere l’art. 121 del Decreto Rilancio, vietando ulteriori cessioni del credito oltre la prima sia per il Superbonus che per gli altri bonus edilizi. Una decisione illogica, incomprensibile, che addirittura pretende di avere effetto sulle situazioni pregresse, con effetti devastanti sui rapporti in essere tra imprese e banche, e tra imprese e proprietari/condomini committenti dei lavori”.

Lombardi parla, evidentemente, con cognizione di causa. Federcepicostruzioni rappresenta oltre 10.000 imprese in cui lavorano circa 200.000 operai.

Continua: “Con il fine di frenare abusi e soprusi, infatti, la norma stravolge questi strumenti, limitandone fortemente la portata e favorendo – purtroppo è fin troppo facile prevederlo – il blocco totale del mercato vietando ulteriori cessioni del credito oltre la prima sia per il Superbonus che per gli altri bonus edilizi. Questo avrà effetti devastanti su questi strumenti e bloccherà tutto il mercato dell’edilizia. La stretta sulla cessione del credito e sullo sconto in fattura, attraverso il divieto di ulteriori cessioni oltre la prima, imporrà un solo passaggio dal cliente in poi. Di fatto, viene meno il mercato secondario del credito. Non solo: i crediti che alla data del 7 febbraio 2022 sono stati oggetto di una precedente cessione o di sconto, potranno essere ulteriormente ceduti una sola volta. Il Parlamento deve intervenire per modificare questa scelta del Governo, al fine di evitare il caos dell’intero comparto che sarà generato da contenziosi di cui le imprese edili saranno incolpevoli e vittime  proprio nel momento in cui il settore dell’edilizia, sta contribuendo, in maniera determinante, alla ripresa economica del Paese.

Così si scoraggiano gli investimenti, si induce alla diffidenza, si alimenta la sfiducia nelle istituzioni e nella legge, soggetta a frequenti e incomprensibili cambiamentiCondividiamo appieno l’obiettivo del Governo di contrastare le frodi ma è improponibile ed illogico, oltre che ingiusto, farlo penalizzando l’intero comparto, a partire proprio da chi le regole le rispetta ogni giorno. Confidiamo vivamente che l’art. 26 del decreto-legge Sostegni ter, in Parlamento, venga riscritto o cancellato del tutto”.