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Salerno – Contagi: la scuola è posto meno sicuro di altri luoghi di aggregazione aperti al pubblico? È condivisibile la richiesta di “un mesetto di DaD per far raffreddare il contagio” avanzata dal Governatore? Elisabetta Barone, dirigente scolastico al liceo Alfano I di Salerno (Pastena) e consigliere comunale di minoranza, marca una netta distanza da De Luca. Filosfica, di approccio, politica e metodologica. Attraverso una lettera molto  equilibrata, parla ai suoi colleghi. Argomenta su un terreno comune ed auspica che le sue determinazioni siano condivise.

Afferma: “Penso che in questo momento di follia collettiva come sempre sia chiesto ai Dirigenti di usare buon senso e capacità di gestire la complessità. Ciascuno di noi conosce le condizioni della sua scuola ed è in grado di decidere in autonomia se e quante classi debbano stare in DaD.

Eviterei sospensioni generalizzate mentre tutto il resto è aperto (bar, ristoranti, sale gioco, luci d’artista, ecc.). Il messaggio che lanciamo è devastante. Se uno va a ristorante, al cinema, a teatro, nei negozi iperaffollati può prendere il covid ma ciò non costituisce pericolo per sé e per la collettività, viceversa la scuola è un luogo pericoloso e di possibile contagio.

Ora io posso dire che ad oggi nella mia scuola non si è contagiato nessuno. I casi positivi, docenti, studenti e ata, si sono ammalati fuori della scuola, hanno comunicato immediatamente e nessun altro si è infettato. Certo la gestione è complessa e faticosa ma non ci siamo mai tirati indietro. Sono sicuramente favorevole alla dad quando necessario ma non procederei a chiusure generalizzate.

La violenza dilagante tra gli adolescenti dice di una rabbia repressa che non è più capace di esprimersi attraverso le parole e il conflitto delle posizioni, che è naturale e fisiologico, non potendo essere agito verbalmente si trasforma in guerriglia urbana. Questo è molto pericoloso.

La scuola è il luogo dove le persone imparano innanzitutto a stare e sostare nelle relazioni, anche quelle conflittuali. Direi pertanto di usare la DaD, come abbiamo fatto in questi mesi, lì dove necessario anche per tutta la scuola, ma senza sospensioni generalizzate che, ripeto, generano messaggi equivoci.

Chiedo scusa per il lungo messaggio ma desidero confrontarmi sulle questioni in gioco provando a gestire la paura che condivido con tutti voi senza esserne sopraffatta e soprattutto condividendo decisioni che riguardano la vita e il bene delle comunità che ci sono affidate”.