Palomonte – Sono decine le foto ritraenti ragazze, tra cui minorenni, studentesse e madri di famiglia, in atteggiamenti osé, finite in rete su un sito di porno online. Foto, “rubate” dai profili social, dalle chat private di messaggistica istantanea, o scattate di nascosto mentre le giovani erano in vacanza, in discoteca e nelle camere da letto, estrapolate a loro insaputa e pubblicate su un sito internet di pornografia online con tanto di nome, cognome, età e paese di residenza delle malcapitate.
Protagoniste, loro malgrado di questa brutta storia, decine di donne, tra cui ragazzine minorenni residenti anche nel comune di Palomonte, divenute inconsapevolmente vittime di ‘revenge porn’ e le cui vite sono state stravolte con un click sulla rete da un loro amico e conoscente, un giovane dello stesso paese, uno studente di 22 anni.
È bastato un click ed il collegamento attraverso un account, risalente all’uomo di Palomonte, per dare il via, in pochi secondi, alla pubblicazione di foto intime e a sfondo sessuale private, ritraenti le giovani ragazzine minorenni e le donne adulte del posto, finite a loro insaputa, nel mondo della pornografia online.
Donne che solo qualche giorno fa, a seguito della condivisione di alcune delle foto dal sito web ad una delle chat private di messaggistica online tra giovani dello stesso territorio, hanno scoperto di essere diventate vittime di revenge porn.
Di lì, è scattata la denuncia dell’accaduto e dell’autore delle foto e della loro diffusione sul web, da parte delle vittime che si sono recate dai carabinieri della locale stazione di Contursi Terme dove hanno presentato querela per tutti i potenziali reati ascrivibili a questo fenomeno di revenge por e pornografia minorile.
Una brutta storia quella di cui, nel frangente, sono vittime anche donne di Palomonte le cui foto private sono finite in rete e sul cui presunto autore delle foto e della loro diffusione, lo studente 22enne del posto, indagano ora gli inquirenti che hanno provveduto attraverso gli operatori della Polizia Postale a bloccare ed oscurare il contenuto le foto.
Vicenda questa, che riporta alla mente quella di Tiziana Cantone, la giovane di 29 anni di Casalnuovo di Napoli, morta suicida nella sua abitazione, nel 2016, in seguito alla diffusione in rete, a sua insaputa, di alcuni video privati che la ritraevano in momenti di intimità. Quella tragedia non deve più ripetersi e proprio quella vicenda ha portato il Parlamento italiano a varare la legge sul ‘revenge porn’ e il “codice rosso” che nella circostanza e in futuro può tutelare le donne coinvolte e assicurare loro giustizia, dignità e onorabilità.