Salerno – “In molti se ne accorgono troppo tardi. Quando i parenti vanno a ritirare gli effetti personali in ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona di Salerno. Una procedura già dura di suo. Ma accade che i morti di Covid-19 vengano anche “spogliati” dagli effetti personali, delle cose di valore che avevano con sé: fedi, anelli, oggetti. Dei ricordi”.
È la denuncia di Cristina Scannapieco, a nome della sua intera famiglia
“I furti ai pazienti sono sempre avvenuti purtroppo ora è evidente che con il covid-19 sono in netta ascesa – dice – perché i malati sono praticamente sempre isolati e non hanno la possibilità di ricevere visite.
Una situazione che, purtroppo, non sta facendo preoccupare i dirigenti ospedalieri e né le cariche istituzionali della città, nonostante le molteplici segnalazioni e diverse denunce delle vittime”.
Alla famiglia Scannapieco è capitato. Al signore Scannapieco Annunziato, ricoverato in medicina d’urgenza San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona il 03/04/2021 e trasferito nelle sale intensive del reparto Rianimazione Covid-19 il 19/04/2021, hanno rubato una catena con crocifisso d’oro, un orologio “sector”, un cellulare di vecchia generazione, una protesi dentaria e dei soldi. Non è uscito vivo. È deceduto per Covid il 20/04/2021. Per la famiglia una ferita ancora aperta.
“Anche se è solo un’ipotesi, pur se molto probabile, perché ufficialmente i suoi oggetti sono «introvabili» è un chiaro furto” sottolinea la famiglia.
La famiglia Scannapieco si è rivolta subito al proprio avvocato: è scattata la denuncia alla Questura di Salerno e un’inchiesta interna al nosocomio reparto Rianimazione Covid-19.
“Purtroppo l’inchiesta, dopo otto mesi di indagini e sollecitazioni dall’avvocato di famiglia, oggi è chiusa come furto commesso da ignoti” fanno sapere dalla famiglia. Nello stupore perché i casi aumentano nonostante le limitazioni negli ingressi.