Poche ore prima di essere sottoposto a fermo per l’omicidio di Silvia Nowak, il suo compagno Kai Dausel aveva partecipato alla posa di una panchina rossa, simbolo del contrasto alla violenza sulle donne. Una presenza che non ha stupito, visto che il 63enne tedesco aveva sempre partecipato alle iniziative organizzate dalla comunità di Castellabate (Salerno) per ricordare Silvia.
Ieri mattina Dausel, accompagnato dal suo avvocato, ha preso parte all’iniziativa organizzata dall’associazione “Insieme per Ogliastro” insieme alla comunità di Ogliastro Marina. L’uomo aveva deposto anche alcune rose rosse sulla panchina, accomodandosi accanto alla scritta ‘Non lasciare la panchina vuota. Siediti e pensa’.
Nel corso della mattinata, tra l’altro, il 63enne non si era sottratto nemmeno alle interviste, ribadendo ai cronisti la volontà di conoscere quanto prima la verità sulla morte della sua compagna. In lingua tedesca aveva espresso anche il desiderio di poter tornare quanto prima nella propria abitazione, attualmente ancora sotto sequestro.
Questa mattina i carabinieri della compagnia di Agropoli hanno sottoposto a fermo il 63enne al quale vengono contestati i delitti di omicidio aggravato e distruzione di cadavere. Per la Procura di Vallo della Lucania il compagno di Silvia Nowak l’avrebbe uccisa in un bosco confinante con la proprietà della coppia tedesca, “colpendola reiteratamente con un corpo contundente e tagliente e distruggendone parzialmente il cadavere con il fuoco”. Per gli investigatori, dopo l’omicidio, avrebbe simulato la scomparsa della donna, il cui cadavere è stato trovato tre giorni dopo.
Emergono nuovi dettagli sul passato di Kai Dausel, il 63enne fermato per l’omicidio di Silvia Nowak, la sua compagna trovata cadavere a Castellabate lo scorso 18 ottobre. Da una segnalazione dell’Interpol emergerebbero alcune ombre sul passato dell’indagato: l’uomo, prima di cambiare nome all’anagrafe tedesca (in precedenza si sarebbe chiamato Altmann), negli anni Novanta sarebbe stato coinvolto in diverse vicende, tra cui anche una legata ad un omicidio.
Nel suo passato, anche ipotesi di reato contro il patrimonio ed un caso di frode informatica. Vicende che gli investigatori italiani stanno provando ancora a decifrare, anche per inquadrare meglio il profilo del 63enne.