Salerno – Il nuovo direttore sportivo della Salernitana sarà chiamato, nel vero senso della parola, a raccogliere i frutti del lavoro di Walter Sabatini. Dopo la clamorosa rottura consumatasi nella giornata di ieri, il patron Danilo Iervolino è alla ricerca del successore dell’ex dirigente di Roma, Inter e Bologna. Sono già circolati i primi nomi: da Marino a Sogliano, passando per Petrachi, Meluso e Bigon. Chiunque sarà il nuovo ds granata bisognerà sistemare prima di tutto le questioni intavolate da Sabatini.
La salvezza è già costata tanto al presidente Iervolino. Aver raggiunto l’obiettivo, infatti, ha fatto scattare automaticamente i riscatti di diversi calciatori che hanno contribuito (chi più, chi meno) all’impresa. Importo nullo per Sepe, la Salernitana erediterà dal Parma il contratto fino al 2026 a 900 mila euro a stagione.
Bisognerà versare nelle casse del Cska Mosca, invece, 3,5 milioni per il centrocampista Emil Bohinen. Altri 3 milioni saranno destinati all’Udinese per Mamadou Coulibaly, mentre un milione finirà al Venezia per Pasquale Mazzocchi. Riscatto obbligatorio anche per l’attaccante Mikael, nonostante gli appena 80 minuti giocati in serie A, distribuiti in sette spezzoni di partite. Allo Sport Recife andranno 2,75 milioni, per un totale di poco più di 10 milioni di euro da sottrarre al budget di mercato.
Se questi, però, saranno passaggi obbligatori, il nuovo direttore sportivo dovrà decidere cosa fare di quei calciatori sui quali la Salernitana vanta un diritto di riscatto. Il primo nome della lista è quello di Federico Bonazzoli, arrivato dalla Sampdoria e il cui costo è di 3 milioni di euro. La società blucerchiata, però, si è riservata il diritto di contro-riscatto e, dunque, potrebbe anche decidere di riportare il calciatore all’ombra della Lanterna nonostante il riscatto granata. Stessa formula utilizzata per prelevare Ruggeri e Zortea dall’Atalanta e Kastanos dalla Juventus. Quattro spine, quattro decisioni da prendere, con la Salernitana che sarà chiamata a fare la prima mossa.