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Salerno – Il Direttore Sanitario di Villa dei Fiori, Fernando Zara, chiede l’intervento dell’Ordine dei Medici di Napoli per tutelare i diritti dei pazienti gravi e gravissimi che rischiano di essere spostati in RSA. In una lettera inviata anche al Direttore Generale della ASL Salerno e ai vertici della Regione, Zara segnala il comportamento della commissione UVBR (valutazione del bisogno riabilitativo) del Distretto di Nocera. È la commissione che ogni sei mesi verifica la situazione dei pazienti e il loro percorso terapeutico fornendo le indicazioni sul proseguimento del trattamento. La questione, sollevata già nei giorni scorsi, è che per moltissimi di questi pazienti la commissione sta prefigurando un passaggio in RSA, ossia in strutture molto meno qualificate che non sarebbero in grado di curarli.

Parliamo – spiega il Direttore Sanitario – di malati con patologie neurologiche e psichiche estremamente gravi. Per loro in tutti questi anni la commissione ha sempre fatto riferimento alla necessità di ricorrere alle eccezioni previste dalla normativa, in particolare dalla delibera 482/04. Ora invece la commissione sta operando come se quella delibera non fosse più in vigore. Al di là del fatto normativo, che è fondamentale, in questo modo si creano le condizioni per un passaggio in RSA di pazienti che così sarebbero condannati a una condizione di vita insostenibile, per loro e per le loro famiglie”.

Nei giorni scorsi è già stato detto che questa commissione è composta da soli tre membri mentre dovrebbero essere sette, che addirittura l’unico medico (oltre a un infermiere e un terapista) è un fisiatra mentre per legge dovrebbe essere un neurologo perché le patologie sono neurologiche, che le visite in cui si decide il destino di una persona durano in media poco più di un quarto d’ora. Ora si aggiunge un altro aspetto che Zara sottolinea nella sua lettera: la commissione si rifiuta di parlare.

Non si confronta – spiega – con l’équipe che segue il paziente e che lo ha in cura da anni. Già questo è assurdo. Ma lo è ancora di più che la commissione non parla con i familiari”. Nella lettera si riporta l’esempio, uno tra i tanti, di un paziente affetto da patologie gravissime per il quale è stato prefigurato lo spostamento in RSA. Parliamo di un malato la cui diagnosi è impressionante: è affetto da cerebropatia con grave deficit delle funzioni mentali; cecità; dismetria arti inf.; ventricolo sn con ipertrofia congenita parietale; epilessia, gravi disturbi psichici e comportamentali con auto ed eteroaggressività e discontrollo degli impulsi; cardiopatia ipertensiva; disfunzione diastolica. Come si legge nella lettera, la sorella, che è anche la tutrice legale, ha implorato spiegazioni ritenendo che il passaggio in RSA sarebbe una “condanna definitiva” del fratello, ma la dottoressa della commissione “si è rifiutata di ascoltare e interloquire, non ha proferito parola e non ha neppure alzato gli occhi dai documenti. In sostanza si è comportata come se i familiari dei malati fossero assenti e la loro disperazione insignificante”. “Tutto questo – sostiene il Direttore Sanitario – è inaccettabile sul piano umano, medico, deontologico, etico, morale, giuridico. È in totale contraddizione con i doveri di qualsiasi medico e di qualsiasi struttura di servizio pubblico. Viola i più elementari diritti del malato e del cittadino”. Da qui la richiesta all’Ordine dei Medici, alla ASL e alla Regione per sapere se sia il Distretto a dare queste indicazioni, compresa quella di disapplicare la delibera vigente. E di sapere anche cosa si intenda fare per “tutelare i diritti dei malati e dei loro familiari, porre riparo a quanto avvenuto ed evitare che si ripeta”.