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Laviano (Sa). È durato circa due ore l’interrogatorio dinanzi al Giudice per le indagini preliminari Valeria Campanile, del sindaco del Comune di Laviano, Oscar Imbriaco, dimessosi nelle scorse ore e indagato, insieme ad altri dodici persone, tra imprenditori e tecnici, nella maxi inchiesta avviata nel 2023 dalla Guardia di Finanza, sulla truffa del superbonus 110% alle casette prefabbricate del villaggio antistress di Laviano. Oggi, il primo cittadino che ieri sera ha ufficializzato le sue dimissioni in consiglio comunale a seguito dell’inchiesta che lo ha travolto, accompagnato dai difensori Francesco Marciello e Marcello Feola, si è recato dinanzi al Gip Valeria Campanile e al Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Salerno, Carlo Rinaldi, per sottoporsi all’interrogatorio sulla maxinchiesta. Interrogatori che proseguiranno anche domani e nei prossimi giorni e al termine dei quali il Gip deciderà sulle richieste di misure cautelari preventive avanzate dal Pm nei confronti di alcuni degli indagati. Intanto però, sull’interrogatorio del primo cittadino Imbriaco, che era anche responsabile dell’area dell’ufficio tecnico del Comune, l’avvocato Marciello spiega- “Il sindaco ha chiarito al giudice la sua posizione, rispondendo a tutte le domande e spiegando dettagliatamente ogni decisione e ogni atto amministrativo adottato con il solo fine del benessere del paese e della sua comunità. L’obiettivo di Imbriaco- aggiunge Marciello- era portare attraverso il progetto di superbonus nel villaggio antistress, benessere economico e sociale al paese con la ristrutturazione dei 300 prefabbricati e in 18 di essi voleva creare delle case albergo per anziani trasformando così il villaggio in indotto lavorativo e di rilancio del paese in via di spopolamento. Imbriaco- aggiunge il suo difensore- ha spiegato anche che la gestione del cantiere e delle altre attività non erano di sua competenza e che lui non era a conoscenza di quanto accadeva. Il sindaco -chiosa il legale-resta fiducioso nel lavoro della Magistratura”. Attesa ora, per gli altri interrogatori, mentre i legali degli indagati chiederanno al giudice di valutare la possibilità circa la competenza giudiziaria territoriale del processo che potrebbe così anche essere spostato a Matera o a Trento.