I lavoratori della Fos Prysmian, fabbrica storica della Area industriale di Battipaglia, sono passati ad una nuova fase della loro mobilitazione per difendere una fabbrica all’avanguardia in Europa nella produzione di fibre ottiche; per difendere il proprio posto di lavoro.
La fabbrica conta 300 lavoratori a cui si aggiungono altri circa 300 lavoratori dell’indotto anche essi a rischio; oggi questi lavoratori sono passati ad una forma di lotta clamorosa si sono incatenati dinanzi la loro fabbrica difendendo la un lato il loro posto di lavoro dall’altro l’economia dell’intera Piana del Sele che dalla chiusura di questa fabbrica riceverebbe un colpo insostenibile.
I lavoratori, dinanzi alle precise scelte della multinazionale Prysmian di chiudere la fabbrica Battipagliese; dinanzi al disinteresse della politica nazionale, tutta concentrata sulla campagna elettorale per le Europee; dinanzi alla manifesta indifferenza di un governo che conferma la mancanza di uno straccio di politica industriale, di un piano di sviluppo per il Mezzogiorno capace di tutelare le eccellenze produttive a partire dal Sud Italia, non fermano la loro lotta, una lotta che dovrebbe essere di tutti, per dare ancora un senso al tema della “questione meridionale” quale questione nazionale, anche alla luce delle dichiarazioni di esponenti di questo governo che stanno sancendo con l’autonomia differenziata la fine dell’uguaglianza dei diritti dei cittadini da nord a sud del paese, un attacco al sud senza precedenti.
Il Partito della Rifondazione Comunista, nell’esprimere la piena solidarietà ai lavoratori della Prysmian FOS in lotta, ritiene che su questa lotta non possa e non debba cadere il silenzio e che i lavoratori non vanno lasciati soli, perché la loro lotta interessa tutta l’area della Provincia di Salerno a Sud del capoluogo, e perché essa ha assunto carattere emblematico per tutto il Sud Italia, per cui impegna i propri livelli nazionali a fare della questione FOS uno dei temi fondamentali della campagna elettorale ed uno dei temi su cui chiedere precise risposte da parte del governo.