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Sono terminate definitivamente ieri pomeriggio, le operazioni di spegnimento e messa in sicurezza del sito di stoccaggio dei rifiuti gestito dalla Regione Campania e che ha visto un mega incendio doloso che ha interessato e distrutto oltre 6mila tonnellate di ecoballe depositate all’interno dell’area ricadente nel comprensorio militare di Persano, nel comune di Serre.
Incendio sprigionatosi all’interno dell’area militare il 30 luglio 2024 alle ore 19:50 circa e che ha interessato le ecoballe depositate all’interno di una piazzola di 7000 mq adibita allo stoccaggio di rifiuti di ecoballe stipate su cumuli e in containers.
Operazioni che si sono concluse dopo sette giorni e sei notti di fuoco, fiamme e nubi tossiche di fumo che hanno spigionato diossina, coordinate dalla Prefettura e affidate ai Vigili del Fuoco e che hanno visto impiegati nella task force sia nelle fasi di spegnimento del rogo che per quelle di smassamento e messa in sicurezza del sito con la copertura di ciò che restava dei rifiuti incendiati con terreno e inerti, oltre ai vigili del fuoco provenienti da tutta la Campania con un’autobotte 25.000 litri, tre autobotti, due autopompe serbatoio, un escavatore, tre gruppi Faro e un polilogistico, oltre all’ausilio dei mezzi militari dell’esercito italiano tra cui autobotti, un escavatore e un camion e i mezzi dalla società Vibeco, quest’ultima azienda incaricata dalla Regione Campania, che ha utilizzato bilici per il trasporto della terra, camion, ruspa ed escavatori per smassare e coprire i rifiuti incendiati.
Ieri pomeriggio inoltre, al termine delle operazioni, al sito oggetto del rogo doloso sono stati messi i sigilli da parte della Procura della Repubblica di Salerno che indaga sulla vicenda che tra gli altri rifiuti, ha visto bruciare le ecoballe al centro di una mega inchiesta giudiziaria tra Italia e Tunisa che nei mesi scorsi ha portato anche all’arresto tra gli altri, di un dirigente e di un funzionario del settore ambiente della Regione Campania per traffico internazionale di rifiuti. Il sito sin dalle prime ore del rogo è stato sottoposto ad analisi della qualità dell’aria per il rilevamento delle sostanze inquinati sprigionate dal rogo tossico e ai rilievi ambientali mentre per le operazioni di bonifica del sito e la rimozione di ciò che resta delle ecoballe e dei containers incendiati, bisognerà attendere il dissequestro da parte della Procura della Repubblica di Salerno. Nell’ultimo bollettino ambientale regionale di ieri inoltre , l’Agenzia regionale per l’ambiente della Regione Campania, ha rilevato che la determinazione delle polveri sottili PM10 tra il 1 e i 3 agosto, in corrispondenza della stazione di monitoraggio posizionata nel comprensorio militare di Persano, il valore riscontrato è pari a 19 microgrammi per metro cubo per il ciclo di campionamento effettuato tra l’1 e il 2 agosto e pari a 34 microgrammi per metro cubo per l’intervallo di tempo intercorso tra il 2 e 3 agosto. Valori di diossine nei limiti secondo Arpac che mette nero su bianco che la normativa vigente prevedere un limite giornaliero di 50 microgrammi per metro cubo, da non superare per più di 35 volte in un anno. Altri rilievi ambientali sono ancora in corso.
Restano però tanti gli interrogativi sulla vicenda rogo delle ecoballe e tanti i dubbi, tra cui perché il sistema di allarme incendio dell’area non sarebbe stato funzionante al momento del rogo? Ci sono telecamere e cosa hanno ripreso le telecamere di videosorveglianza? Perché il sito di stoccaggio dei rifiuti collocato in una zona militare non era presidiato h24? Perché il rifornimento dell’acqua con gli idranti è stato fornito dal Consorzio di Bonifica e non vi sarebbe stato un sistema di antincendio sul sito individuato quale di stoccaggio temporaneo dei rifiuti e ospitante complessivamente circa 90mila tonnellate di ecoballe? Perché durante il rogo in corso non è stato vietato ad agricoltori e allevatori di recarsi nel comprensorio a lavorare i terreni agricoli e l’allevamento di circa 600 capi di bestiame? Ma soprattutto perché in ausilio ai vigili del fuoco non è stata fatta intervenire la Protezione Civile Nazionale così come chiesto proprio dai sindaci di Altavilla Silentina, Serre, Postiglione e Eboli, durante il tavolo tecnico emergenziale in Prefettura? Quesiti questi ai quali nessuno ha dato risposta mentre il caso è finito al centro di Question Time e di accesso agli atti in Parlamento.


(centralina Arpac stazione rilevamento nel comprensorio militare)

(agricoltore che lavora i terreni il secondo giorno dell’incendio in corso all’interno del comprensorio militare)