Tempo di lettura: 2 minuti

È ormai completamente sotto controllo l’incendio che ha distrutto il capannone adibito alla seconda maturazione per il materiale organico situato all’interno dell’impianto della zona industriale di Salerno. Nell’area di circa 5000 metri quadri, su un complessivo di 16.000, era depositato il materiale che superata una prima fase di selezione viene essiccato per trasformarlo in compost. I vigili del fuoco hanno lavorato in maniera incessante dal 23 dicembre quando nella notte dopo l’una, sono divampate le fiamme. Le operazioni di smassamento presso il sito di compostaggio non si sono fermate neanche durante la notte scorsa, come hanno documentato in un video propri i vigili del fuoco che con i mezzi di movimento terra, hanno lavorato supportati dal personale a terra, per smuovere il più possibile il materiale che da giorni sta bruciando lentamente, permettendo così il raffreddamento e l’estinzione definitiva. L’ipotesi più accreditata sulle cause dell’incendio è quella dell’autocombustione legata al processo di trasformazione proprio del compost che può raggiungere temperature elevate ma che può subire dei problemi legati proprio alle cattive condizioni del tempo. Si trattava di una notte molto ventosa e fredda e questo potrebbe essere stato un elemento scatenante. Sarà la relazione finale che verrà presto deposta dai vigili del fuoco a ufficializzare le cause dell’incendio che al momento tengono fermo l’impianto di compostaggio.  L‘Arpac  con un’apposita centralina sta monitorando l’aria e sta diffondendo dati tranquillizzanti. Presente sul posto per seguire le operazioni anche l’amministratore unico di Salerno Pulita, Vincenzo Bennet.  La società che raccoglie i rifiuti e quindi anche l’organico sta utilizzando il sito di trasferenza di Sardone, dove già altri comuni della provincia di Salerno portano l’organico che viene poi smaltito attraverso apposite società. Dopo l’episodio che si era verificato nella giornata di sabato, molto probabilmente legato ad un cambio di venti, è stato superato anche il disagio legato al cattivo odore che aveva invaso la città.