“A che punto siamo sui fondi di sviluppo e coesione? Non lo so. Dal ministero ci hanno comunicato che tutta l’istruttoria è finita. Punto. Manca solo la firma. Arriverà? Penso di sì. Vabbè contate voi i giorni…”.
Lo ha detto, sorridendo, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca a margine dell’inaugurazione della 54esima edizione del Giffoni Film Festival.
“Per quanto riguarda il rapporto tra Nord e Sud e l’autonomia differenziata, siamo impegnati in prima linea su questa battaglia. Ma facciamo questa battaglia, come ho detto in Consiglio regionale, con spirito risorgimentale, guardando all’unità d’Italia e non alle guerre di religione”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca a margine dell’inaugurazione del Giffoni Film Festival. “Per me, la battaglia principale è quella per la burocrazia zero, cioè semplificare l’Italia, modernizzare il Paese, dare respiro alle energie positive imprenditoriali, creative. Su questo credo che possiamo trovare un’intesa tra tutte le forze sane del Paese, nel Sud come nel Nord”, ha concluso De Luca.
“Sarebbe stato un delitto interrompere un evento come quello di Giffoni. Sono 54 anni. Al di là dei contenuti che riguardano le produzioni cinematografiche, Giffoni è un evento che parla di solidarietà, che parla di giovani generazioni, di rapporti d’amicizia tra tutti i Paesi del mondo. E parla di futuro, di speranza. Dunque, era impensabile che questo evento si interrompesse per ragioni che non vogliamo approfondire”. Lo ha detto Vincenzo De Luca a margine dell’inaugurazione della 54esima edizione del Giffoni Film Festival. “Avevo detto a Claudio Gubitosi che avremmo garantito l’evento, lo abbiamo fatto, lo faremo oggi, lo faremo per il futuro. Non ci sono problemi. Adesso, dobbiamo vivere queste giornate all’insegna di questi valori che ho richiamato.
Avere, qui, migliaia di bambini e di bambine che vengono da tutto il mondo, a volte da Paesi che sono in guerra tra loro, e offrire loro un’occasione di incontro, di conoscenza, di amicizia è qualcosa che ci riempie il cuore di speranza. Ci saranno bambini che vengono da Israele e dai Paesi arabi, dalla Palestina, bambini ucraini, bambini russi, bambini di tutti i Paesi del mondo. È davvero un luogo nel quale far crescere i valori di umanità che si vanno in larga parte perdendo”.