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Amalfi (Sa) – «Vittoria», così chiamavano il vecchio galeone in legno quei vogatori di Amalfi che lo condussero primo al traguardo per ben tre volte in meno di un decennio. Era il periodo a cavallo tra 1975 e 1981 quando Amalfi vinse le sue prime tre Regate delle Antiche Repubbliche Marinare. Fu la prima sequenza di successi conseguita dai vogatori azzurri proprio con quel galeone in legno che ha ritrovato smalto e dignità grazie all’intervento filantropico di un privato: il dottor Claudio Marciano di Scala. Un mecenate, amico di Amalfi, che ha così aiutato l’Amministrazione Comunale, guidata dal Sindaco Daniele Milano, a sottrarre al degrado un bene non solo storico ma dal forte valore affettivo. 

E il certosino intervento di restauro operato dal Cantiere Navale Basilio Postiglione di Bacoli è stato presentato ieri sera nell’Antico Arsenale nel corso di una vera e propria festa del mare. Ma anche della rievocazione dei successi sui campi di regata per effetto della partecipazione dei componenti degli equipaggi che hanno condotto il galeone Vittoria per primo al traguardo nelle tre edizioni vinte da Amalfi a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta. Alla presenza di colui che ha sostenuto l’importante intervento di restauro di un pezzo di storia amalfitana, abbandonato a sè stesso e alle intemperie, una volta strappato all’Antico Arsenale, luogo in cui è tornato più bello e maestoso che prima.

«E’ stata una giornata per ringraziare gli atleti dei vecchi equipaggi che per primi hanno consegnato alla nostra città la vittoria e l’ambito trofeo del Palio delle antiche repubbliche – ha dichiarato il Sindaco Daniele Milano, nel corso del suo intervento. Per ringraziare il Cantiere Postiglione di Bacoli in cui questo mirabile intervento è stato realizzato grazie alla sapienza dei maestri d’ascia. Ma soprattutto per dire grazie a un innamorato di Amalfi, il dottor Claudio Marciano di Scala, che con la sua opera mecenatesca ha riconsegnato un bene culturale, affettivo, simbolo identitario della nostra città consentendoci di ricollocarlo all’interno di uno spazio che è testimonianza vivente del passato marinaro di Amalfi come l’Arsenale della Repubblica. Il galeone “Vittoria” è un’imbarcazione in legno restituita oggi alla sua magnificenza, sormontata dal cavallo alato che rappresenta la Repubblica di Amalfi. Diventa, così, una nuova attrazione all’interno di uno dei posti belli della nostra città. Siamo molto felici di continuare l’opera di recupero dei beni culturali, che impreziosiscono l’offerta per i visitatori e turisti».

Secondo esemplare in legno posseduto dalla Città di Amalfi e impegnato nella Regata fino all’avvento della vetroresina che caratterizza le nuove imbarcazioni, il galeone è stato sottoposto a rinnovo strutturale eseguito compiendo la sostituzione totale delle strutture dell’opera morta (falchette, fasciami, capi di banda, cassero di poppa) e di tutti i relativi decori che sono stati sostituiti da nuove strutture finemente modellate dalle maestranze del cantiere che hanno scelto su materiali versatili e modellabili come abete di Douglas e mogano. La fase di pitturazione è avvenuta seguendo un tradizionale schema di preparazione superficiale con il successivo utilizzo di un prodotto oleosintentico necessario a garantire una resa cromatica e di brillantezza quanto più prossime all’originale. 

A seguire le fasi di restauro del galeone è stato il medievalista prof. Giuseppe Gargano che ha fornito una serie di indicazioni ai maestri d’ascia anche di ordine storico: «Con il restauro del galeone, si è potuto risolvere anche un problema legato alle sue decorazioni, ovvero i sei scudetti che ornano il castello di poppa – ha spiegato ieri sera – Si è voluto dare ordine e chiarezza ai simboli cosi da offrire la possibilità ai visitatori di comprendere al meglio alcune dinamiche nell’evoluzione della simbologia civica. A cominciare dalla bandiera della città e del ducato di Amalfi, adottata nel 1266 con l’adesione alla causa angioina fino ad arrivare allo scudo bianco e nero (il dì e la notte), caricato da una bussola alata e da una cometa, risalente al secolo XVI e che è stato prima lo stemma del Principato Citra e poi della Provincia di Salerno. Fu applicato nella sezione inferiore dello stemma comunale di Amalfi nel corso del XIV secolo. Infine la croce ottagona su fondo nero, antico simbolo dell’ Ordine dei Cavalieri di S. Giovanni di Gerusalemme, fondato dal Beato Gerardo Sasso di Scala». 

Ordine quest’ultimo a cui appartiene peraltro il mecenate Claudio Marciano di Scala, medico, Console Onorario della Repubblica di Malta a Napoli, che ha inteso contribuire alla rinascita del galeone per questioni affettive. «La volontà di restituire ad Amalfi un pezzo della sua storia recente nasce da un profondo attaccamento alla città soprattutto per le mie origini. Le mie radici affondano qui. Mi sento amalfitano e questo stretto legame alla cittadinanza mi ha portato a questo. L’Amministrazione mi ha dato questa opportunità e sono stato felicissimo di contribuire alla rinascita di questo importante pezzo di storia».

Il ritorno di “Vittoria” tra le navate dell’antico Arsenale costituisce un vanto per quanti, appassionati e cultori della marineria, sentono forte il richiamo del mare e delle gesta di quanti l’hanno solcato e continuano a farlo.