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Una bottiglietta d’acqua con tracce biologiche ritrovate sul luogo del furto hanno consentito di individuare il DNA e risalire quindi con certezza alla sua partecipazione al mega furto all’interno del caveau della Banca di Credito cooperativo Campania centro in via Settimio mobilio. Nella notte tra il 23 il 25 luglio del 2021 una banda, dopo aver praticato un foro nella parete in cemento,  riuscì a penetrare nella banca.  Modalità e mezzi meccanici utilizzati sono stati fondamentali per l’indagine affidata alla squadra mobile di Salerno diretta da Giovanni Di Palma, .una metodologia avanzata appartenente a determinati gruppi criminali, veri e propri specialisti di questo genere di furti verso i quali si sono indirizzate le attenzioni della polizia.

Di quel gruppo per la procura della Repubblica guidata da Giuseppe Borrelli ha avuto un ruolo di supporto G.A., già pregiudicato che unitamente ad altri complici ancora ignoti, ha messo a segno il colpo. Il suo DNA era presente nella banca dati nazionali grazie alle indagini scientifiche eseguite dal servizio di polizia scientifica presso il ministero dell’interno. L’incrocio lo ha incastrato. Ed ora le indagini si spostano per individuare gli altri componenti della banda Tra i beni esportati anche gli oggetti preziosi di valore inestimabile  “ex voto*, custoditi nella cassetta di sicurezza della parrocchia “Santa Maria delle Grazie” sita in Siano alla piazza San Rocco.La vicenda è stata anche oggetto di interrogazione parlamentare a firma dell’onorevole Edmondo Cirielli.

Nel caveau della banca, che venne completamente devastato., i ladri riuscirono a forzare e svuotare numerose cassette di sicurezza. Anche la cassaforte (contenente la somma in contanti di circa 140 mila euro) venne svuotata. Si contano ben 96 persone offese, titolari delle cassette di sicurezza saccheggiate. Al momento non è stata recuperata la refurtiva.