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Sabato in danza il 9 novembre 2024 al Teatro Diana di Nocera Inferiore. Per la rassegna “Incontri”, curata da Antonella Iannone, c’è una matinée ed un serale che pongono ancora una volta la danza contemporanea al centro dello storytelling tersicoreo sul mondo d’oggi e la continua tensione alla ricerca. Alle 11 sarà l’ARB Dance Company ad aprire la giornata con la coreografia “No Question” di Irma Cardano. La scelta delle quattro stagioni di Vivaldi, rivisitata con sonorità più moderne da un quartetto di musicisti napoletani, nasce dal desiderio di reinterpretare la musica del 700 con l’espressività e la gestualità della danza contemporanea. Si cerca, attraverso questa fusione, di creare immagini suggerite dalle linee dei corpi, lasciando spazio alla fantasia e alla sensibilità dello spettatore, rispettando l’originale valore comunicativo della musica di Vivaldi. In questo lavoro si evidenzia lo stile personale della coreografa, che nasce dalla sperimentazione e dalla rielaborazione di tutte le possibili gestualità, usando un linguaggio scorrevole, musicale e ricco di movimento.

La mattinata prosegue con un altro interessante spaccato performativo che rientra nel progetto “Per chi crea 2023″, il bando della S.I.A.E. vinto dal Liceo Coreutico Statale ” A. Galizia” di Nocera Inferiore diretto da Maria Giuseppa Vigorito. Agli spettatori sarà proposto “Solitudine bohémien”, una produzione dell’Associazione Campania Danza; la coreografia è di Simone Liguori, la drammaturgia di Eirene Campagna e la direzione artistica di Antonella Iannone. Solitudine bohémien sperimenta con la danza tutti quei sentimenti di smarrimento, inadeguatezza, precarietà che caratterizzano la società contemporanea e che attraversano come un fil rouge le opere tenute in considerazione.

Alle ore 20 sul palco del Teatro Diana i danzatori di DanceStudio/Dance@partout saranno i protagonisti del racconto tersicoreo di Luc Bouy, lo storico coreografo di Carla Fracci. Il titolo evocativo è “Giardini imperiali” per il richiamo immediato non solo all’immagine dei giardini della Roma antica, legati alle proprietà nobiliari o imperiali appunto definite “horti”, ma anche quelli orientali, come quello che caratterizza la Città Proibita a Pechino. Un gioco di rimandi semantici che fa della danza un linguaggio universale.

Domenica 10 novembre la rassegna “Incontri”, con il sostegno del Comune di Sala Consilina e il supporto della Associazione i Ragazzi di San Rocco, farà tappa al Teatro Mario Scarpetta di Sala Consilina dove, alle ore 18.30, la compagnia Borderlinedanza proporrà “Sacre”, la coreografia di Claudio Malangone che ne ha curato anche il concept e la regia. Cosa o chi immolare nel sacrificio per il rinnovo di senso che questo testo sacro continua a reclamare nel tempo? In che modo si sopravvive se le scelte di una collettività sono a danno di un singolo? Il sacrificio era necessario? Accadrà di nuovo? Sono queste alcune delle urgenze interrogative da cui è partita l’investigazione coreografica della compagnia Borderlinedanza quando ha deciso di confrontarsi con il Rito. La celebre partitura sonora di Igor Stravinsky è eseguita dal vivo, nella versione piano a quattro mani, per scandire il rituale di un gruppo danzante in cui ogni singolo si distingue per identità corporea, per qualità di movimento e per la relazionalità che intrattiene, costruisce o negozia con l’Altro/a.