Pontecagnano Faiano (Sa) – Aveva paura Anna Borsa, la trentenne uccisa ieri mattina dal suo ex fidanzato Alfredo Erra, all’interno del negozio dove lei lavorava da anni come parrucchiera, a Pontecagnano Faiano (Salerno). I racconti che si susseguono in queste ore ricostruiscono l’immagine di una giovane donna spaventata, intimorita dalle pressioni sempre più insistenti dell’uomo con il quale aveva avuto una lunga relazione interrotta per sua volontà nel luglio scorso.
Da quel momento lui spesso si recava nel salone dove la giovane lavorava, appariva “calmo“, ha raccontato una collega di Anna, ma esercitava una pressione psicologica sulla 30enne che raccontava di voler lasciare Salerno, ma non aveva mai presentato denunce nei confronti di Erra. C’è chi riferisce che l’uomo avesse tentato il suicidio tempo fa e che proprio Anna lo avesse trovato e salvato, ma anche in questo caso le forze dell’ordine non sono mai intervenute per documentare l’accaduto.
Ieri mattina Alfredo Erra era lucido. Dopo aver ucciso Anna ha rivolto l’arma contro se stesso, sparandosi in testa e poi ferendo anche il compagno della vittima accorso sul posto. Per il colpo che si è autoinflitto, Erra non verrà operato, per il momento, ma solo sottoposto ad accertamenti medici, come dicono fonti ospedaliere. Sono in lieve miglioramento le condizioni di Alessandro Caccavale, il compagno di Anna, che resta ricoverato in terapia intensiva ma non è più intubato, dopo essere stato operato per la ferita a un polmone. Domani potrebbe svolgersi l’autopsia sul corpo della giovane.
Intanto il negozio dove lavorava – crocevia di amici e conoscenti che lasciano fiori e candele dinanzi la saracinesca – è stato sottoposto a sequestro così come i cellulari della giovane e dell’omicida. I carabinieri di Battipaglia, guidati dal maggiore Vitantonio Sisto, vogliono comprendere cosa sia accaduto negli ultimi giorni e cosa abbia scatenato nella mente di Erra questa furia omicida.
Sul suo profilo social, da tempo ormai, il 40enne inveiva contro la giovane, senza citarla, ma i rimandi alla loro storia erano evidenti. Oggi centinaia i messaggi che affollano la sua bacheca etichettandolo come “assassino” e con insulti di ogni tipo. Da qualche tempo Erra lavorava in una ditta di autotrasporti nella zona industriale di Salerno. Aveva precedenti per spaccio di stupefacenti risalenti al 2013. Alla memoria di Anna il Comune di Pontecagnano intitolerà un centro contro la violenza sulle donne, con sede in un bene confiscato alla camorra.