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“Noi seguiremo quello che ci dice la legge senza se e senza ma, non siamo qui a fare barricate, siamo uomini delle istituzioni e come tali seguiremo ii lineamenti giuridici e amministrativi”. Con queste parole, Giovanni Guzzo, il presidente della provincia di Salerno facente funzioni decadenza dalla carica di presidente di Franco Alfieri dopo le dimissioni di 15 consiglieri comunali a Capaccio. Alfieri infatti decadendo da sindaco automaticamente ha perso anche la carica di presidente della provincia di Salerno. Il prefetto ha già nominato come commissario prefettizio Davide Lo Castro. Alla provincia, invece, Guzzo ha ora 90 giorni per indire le nuove elezioni, ma indiscrezioni sempre più forti, profilavano l’ipotesi che lo stesso volesse proseguire con il suo mandato fino alla scadenza naturale. Per questo, Guzzo ha approfittato della presenza degli organi di stampa, a Palazzo Sant’Agostino stamani per la cerimonia dell’inaugurazione dell’anno giudiziario del Tar Salerno, per chiarire la sua posizione sulla vicenda.

Un aspetto che verrà affrontato anche nel corso di una riunione in programma domani mattina alle 10:30 in via Manzo presso la sede del partito democratico, dove sono stati convocati tutti i consiglieri di maggioranza che si siedono trai banchi di palazzo Sant’Agostino. Ci sono 90 giorni di tempo per indire le elezioni provinciali. Un tempo che sarà sufficiente a chiarire anche le dinamiche relative alle prossime e più vicine elezioni regionali. Il 9 aprile è stata fissata l’udienza della corte costituzionale che dovrà pronunciarsi sulla possibilità di conferire un terzo mandato al presidente Vincenzo De luca che questa mattina ha misurato la forza e il sostegno con una partecipazione massiccia alla cerimonia indetta presso la stazione marittima di Napoli per la presentazione del progetto dei nuovi uffici della sede regionale. È stata una vera e propria chiamata alle armi nel corso della quale De luca ha risposto a tutte le indiscrezioni che lo volevano già abbandonato da una parte dei consiglieri regionali e del partito democratico. Ed invece erano tutti presenti e pronti a sostenere il governatore fino a quando la corte costituzionale non dirà la sua.