Paestum (Sa) – Dalla Giamaica all’happy island del Cilento. La grande musica internazionale sta per inondare Paestum con i ritmi irrefrenabili dei suoni del mondo, in una vertigine sensoriale pronta a travolgere la repubblica degli spiriti liberi.
Iconici, leggenda indiscussa dello ska giamaicano, gli Skatalites saranno protagonisti al Dum Dum Republic di Paestum, il prossimo 17 aprile 2022, con un concerto che si prevede già un cult.
«Una cassetta a nastro, uno stereo di seconda mano e due casse gracchianti. Una ragazza a piedi scalzi e con la testa piena di sogni. Feci girare il primo disco, “Garden of Love” degli Skatalites, era il 1996 e fu subito Dum Dum – racconta Biancaluna Bifulco, fondatrice ed ispiratrice della filosofia che anima il beach club – Oggi, dopo 26 anni, con la stessa emozione e lo stesso entusiasmo del primo giorno, è un immenso onore poter accogliere con gioia il gruppo pioniere dello Ska giamaicano, che a quasi 50 anni dalla formazione continua a calcare i palchi di tutto il mondo, vantando i più apprezzati strumentisti del genere e regalando uno spettacolo unico dalla prima all’ultima nota».
È proprio agli Skakalites, band formatasi nel 1964 a Kingston in Giamaica, che va riconosciuto il merito di aver dato il nome “ska” a questo genere, fatto di mescolanze e mash up tra strumentazioni elettriche e i fiati della musica jazz, come sassofono, tromba e trombone, precursore del rocksteady e del reggae e, come questi, caratterizzato da un ritmo con accenti sull’offbeat, sul levare della battuta musicale.
«La musica ska è il suono dell’estate – prosegue Biancaluna Bifulco – È il ritorno alla semplicità, alla spensieratezza. Sonorità belle, pulite, come quelle della world music di scena al Dum Dum Republic. Credo nella difesa dell’allegria, dello stupore. Il nostro è un abbraccio sul mondo, che parte da Paestum e si apre ad altri popoli e culture, contro ogni forma di discriminazione, con la fede indissolubile nel valore di ogni singolo individuo e di ogni singola vita».
Libertà di essere se stessi, ricerca della felicità nella semplicità dell’incontro con l’altro, giustizia sociale, sostenibilità, tutela degli oceani, inclusione contro ogni forma di barriera, “perché il mare unisce, contamina, accoglie”, come spiega Biancaluna. È un linguaggio universale da cui lasciarsi ispirare, quello del Dum Dum Republic, che si muove attraverso la world music.
C’è grande attesa per il concerto dei The Skatalites che, dopo aver girato tutti i palchi del mondo, con centinaia di sessioni di registrazione, tornano in Italia con sei date, tra cui la tappa al Dum Dum Republic.
Un sound originale, con uno show carico dell’energia esplosiva che li ha portati al successo. Nel 2012, celebrano il proprio successo con la pubblicazione del sedicesimo album in studio “All Roads”, che vede alla batteria l’ultima registrazione di Lloyd Knibb, prima della sua scomparsa. Con un numero infinito di dischi, raccolte, hit e b-sides, hanno saputo raccogliere la gioia, l’entusiasmo e i grandi progetti che il popolo giamaicano ripone nel futuro, dando vita ad un ritmo veloce, solare e raggiante.
Icona della ‘Ska Culture’, negli anni la band ha subìto varie trasformazioni nella line up. The Skatalites propongono nel 2022 una formazione speciale, tra cui i pionieri del reggae come il trombonista Vin Gordon, il bassista Val Douglas e il percussionista Larry McDonald (che a giugno compie 85 anni), insieme a membri affermati e nuovi: tra questi colei che è considerata la queen dello ska, membro della formazione originale, Doreen Schafter (cantante); Ken Stewart (tastiere); Sparrow Thompson (batteria); Natty Frency (chitarra); James Smith (tromba); Anant Pradhan (sassofono).
Ognuno di questi incredibili musicisti porta con sé una storia individuale e un talento estremo, che si unisce all’amore per la musica e all’onore di rappresentare i creatori dello Ska, per sempre in debito con l’ispirazione e il talento di Roland Alphonso, Lloyd Brevett, Don Drummond, Jerome “Jah Jerry” Haynes, Lloyd Knibb, Tommy McCook, Donat “Jackie” Mittoo, John “Dizzy Johnny” Moore e Lester Sterling.