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Ha guardato con ammirazione le decorazioni in ceramica delle pareti e si è soffermata a lungo con i tanti ragazzi ospiti del centro Anffas, il ministro per le disabilità, Alessandra Locatelli, che ha partecipato questa mattina all’Open Day per celebrare il 66° Anniversario della fondazione di Anffas e la XVII Giornata nazionale delle disabilità intellettive e dei disturbi del neuro sviluppo. La sede del Centro on via del Tonnazzo si è trasformata in un vero e proprio villaggio dove sono stati  organizzati momenti di presentazione dei servizi e dei progetti volti al miglioramento della qualità di vita delle persone con disabilità e loro famiglie. L’occasione per il ministro Locatelli per far conoscere i programmi del suo ministero e gli interventi volti al miglioramento e all’adeguamento delle normative riguardanti le persone con disabilità. Il ministro Locatelli ha infatti ampiamente affrontato i temi sui quali si sta concentrando l’azione governativa quali il progetto di vita, legge delega, sport e stili di vita attivi, inclusione lavorativa e le prospettive future dei servizi della Fondazione.

“Stiamo attraversando un momento storico, si tratta di una rivoluzione nella presa in carico della persona con disabilità. Prima di tutto con la legge delega tocchiamo alcuni punti fondamentali – e qualcuno deriva direttamente dalla Convenzione Onu – come il principio dell’accomodamento ragionevole e questo deve essere uno strumento utilizzato nel mondo del lavoro, della formazione, nel mondo della vita quotidiana in tutti i casi, ma poi andiamo a cancellare nelle leggi ordinarie parole come handicappato e portatore di handicap, ed era ora dopo tanti anni”, dichiara la ministra per le Disabilità. “Parliamo di persone, con disabilità o con una malattia, ma sempre persone con gli stessi diritti. E poi affrontiamo il tema della presa in carico della persona attraverso il progetto di vita. Stiamo lavorando tantissimo e la battaglia più grande sarà la formazione per far capire a tutti – con 20 milioni di euro messi a disposizione da quest’anno – che questo della formazione è l’unico strumento per superare le frammentazioni. Bisogna lavorare a partire dai territori. Faremo un accompagnamento fitto e sostenuto a tutti”.