Salerno – La criminalità organizzata guarda con sempre maggiore interesse verso il gioco illegale e d’azzardo per arricchire i propri interessi economici. Lo sa bene la Procura di Salerno che proprio di recente ha messo a segno un’importante operazione che ha scoperto un giro miliardario di euro attorno alle scommesse online che aveva sede operativa a Mercato San Severino ma agiva in tutto il mondo.
Proprio la mancanza di elementi fisici e la smaterializzazione dei dati è uno degli elementi messi a fuoco come difficoltà ad eseguire le indagini rispetto alle più tradizionali inchieste sul gioco d’azzardo. Lo ho fatto notare nel corso della sua relazione il capo della procura di Salerno Giuseppe Borrelli, ospite del convegno dal titolo “Gambling: infiltrazioni mafiose nel gioco legale” moderato dal giornalista della RAI, Dott. Vincenzo Perone a cui hanno partecipato, dopo i saluti del sindaco di Salerno e del Prefetto Russo, il Direttore della DIA, il Direttore Generale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Marcello Minemma, il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Potenza, Dott. Francesco Curcio, il professore ordinario di Diritto Penale presso l’Università degli Studi di Salerno, Prof. Andrea Castaldo, e il Capo del II Reparto Investigazioni Giudiziarie della DIA, Dott.ssa Lorena Di Galante.
L’evento è stato promosso nell’ambito delle celebrazioni per i trent’anni della dia che ha organizzato un tour nelle città che ospitano la sede delle direzioni investigative antimafia. In contemporanea nel salone dei marmi resta allestita una mostra che attraverso dei pannelli racconta le operazioni più importanti.