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Salerno – Conclusa la sessione estiva di calciomercato, è tempo di tracciare una linea e tirare fuori il classico bilancio. Approfittando del fatto che la Salernitana tornerà in campo solo lunedì per affrontare l’Empoli, dopo il pareggio di Bologna, la scena se la prende tutta Morgan De Sanctis. Il direttore sportivo granata è intervenuto questa mattina in conferenza stampa per parlare delle operazioni portate a termine dal club del presidente Danilo Iervolino.

MercatoE’ stato un mercato di consolidamento per arricchire la rosa e provare a conquistare punti su tutti i campi. Ho avuto delle difficoltà all’inizio, eravamo visti come il brutto anatroccolo, ma sapevamo di poter ambire a diventare un cigno. Adesso la Salernitana comincia a essere riconosciuta a livello internazionale, uno dei valori più importanti di questa campagna acquisti.

AppealRingrazio i giocatori che ci hanno dato fiducia. Lovato ha significato molto soprattutto all’interno del mercato italiano. Chi ha cambiato profondamente le cose è stato il duo Vilhena-Candreva. Il primo gode di tantissima credibilità a livello internazionale, Antonio è stato l’acquisto che ha spostato l’idea che la Salernitana stesse facendo un progetto importante.

FuturoSiamo visti come elemento di disturbo, sento il rumore dei nemici. Su 15 giocatori arrivati, forse 4-5 potevano essere diversi, ma siamo tutti estremamente felici, compresi i tifosi. Stanno imparando a conoscere Dia e Vilhena, impareranno a conoscere altri ragazzi che hanno bisogno di tempo per affermarsi come ci aspettiamo. Speriamo di mandare tanti giocatori in Nazionale, a quella italiana teniamo di più. Bronn e Dia potrebbero andare al Mondiale, magari ci vanno anche tanti altri.

RingraziamentiRingrazio chi fattivamente ha collaborato in questi due mesi con me, ovvero Giulio Migliaccio, che è il coordinatore dell’area tecnica, Simone Loschiavo che coordina l’area scouting e il segretario generale Massimiliano Dibrogni, ma anche tutta la struttura, il team manager Salvatore Avallone, Gabriella Borgia, l’ufficio stampa e gli avvocati Sica e Fimmanò che sono stati costantemente al nostro fianco per concretizzare una mole di lavoro enorme.

CilieginaCon Nicola abbiamo condiviso un progetto tecnico, applicato durante il mercato. Piatek è l’acquisto che completa la rosa, lo avevamo in mente fin dall’inizio. È un giocatore importante. I giocatori dovevano arrivare al momento giusto e alle giuste condizioni. Abbiamo considerato tantissimi obiettivi, abbiamo dato fastidio a tanti club e lo stesso è successo per noi. Siamo consapevoli che il nostro parco attaccanti è completo e può darci tantissime soluzioni, siamo soddisfatti. Piatek si è sempre allenato con l’Hertha, ha detto di aver giocato tre amichevoli. Si è sempre allenato, ma non veniva convocato in gare ufficiali. Lo staff ha iniziato a valutare la sua condizione, è disponibile come gli altri, considerando che viene da un percorso che ha qualcosa in meno rispetto agli altri.

TatticaGià nelle prime partite si è capito che il tema tattico è diverso dalla Salernitana passata, la qualità tecnica dei singoli è aumentata e questo permette a Nicola di poter sviluppare un gioco diverso. Abbiamo un’idea di 3-5-2 di base, da lì si può sviluppare qualcosa di diverso, ma questo lo vedrà il mister.

RivoluzioneAvevo parlato di zero alibi, penso che tutti condividano questo messaggio. Ci troviamo di fronte a una squadra che rispetto all’1° luglio è molto diversa, più qualitativa sia negli undici, sia nella panchina. Bisogna fare in modo di essere competitivi su tutti i campi e con tutti gli avversari.

CriticheNon mi piace parlare di me, ho sempre anteposto l’interesse del club o della squadra. Mi aspettavo qualche critica, sono un ds giovane ed era normale che ci fosse scetticismo. Il mio percorso calcistico non ce l’hanno tantissime persone, nemmeno tanti professionisti del mio settore parlano quattro lingue. Porto avanti un senso di aziendalismo indiscusso. Non vengo da un altro mondo, ho fatto il calciatore in posti dove c’era tanta pressione e anche quando facevi cose buone sembrava che tu non stessi facendo in modo perfetto. Sono sempre rimasto concentrato sugli obiettivi che ci eravamo dati con la proprietà. Le critiche servono anche a rendersi conto che certe volte devi fare qualcosa di diverso o di più rapido, ti danno gli stimoli giusti, associati al fatto che sono stato sempre molto sicuro di me stesso, delle parole e delle risorse del presidente Iervolino.

CommissioniQuello dei procuratori è un mondo variegatissimo, in questi due mesi ho collaborato con agenti che hanno preso consapevolezza che questo club non rappresenti una opportunità di guadagno, ma sia un club che si sta consolidando, giovane, serio e puntuale nei pagamenti. Dei 15 acquisti, nove sono di proprietà e sugli altri cinque ci sono quattro opzioni e un obbligo. Quando gli agenti ti portano giocatori importanti, questo valore devi premiarlo. La linea è quella di fare in modo che gli agenti restino collaboratori esterni che, se portano valore aggiunto, devono essere premiati in maniera giusta; se non lo portano, amici come prima. Abbiamo speso meno di 44 milioni, tra costi di acquisizione e commissione, poi c’è da fare il saldo tra quello che è entrato e quello che è uscito.

InvestimentiGrazie alla proprietà abbiamo fatto degli investimenti, va contestualizzato anche il significativo incremento del monte ingaggi che va di pari passo con l’aumento della qualità. Ci eravamo dati l’obiettivo di arricchire la rosa con chi potesse già conoscere il nostro campionato, alcune eccezioni sono state fatte su giocatori di livello alto. Abbiamo mantenuto otto undicesimi dei titolari che l’anno scorso hanno compiuto il miracolo sportivo, anche questo è un valore che andava riconosciuto.

CasiDue casi determinanti in più fra le entrate: Bohinen e Lassana. Questioni che erano da risolvere prima di cominciare ad acquistare. Il maliano non ha più clausole: il principale protagonista è stato il presidente che ha messo risorse che neanch’io mi aspettavo. Gli sforzi fatti oggi ce li ritroveremo in un futuro che stiamo già iniziando ad elaborare.

TagliAbbiamo contato 22 di cessioni, di cui una risoluzione, nove in prestito e dodici a titolo definitivo. Non mi aspettavo tutte queste difficoltà. Era un numero necessario, non tanto per la qualità dei giocatori, perché si è creato un profondo dislivello tra quello che la Salernitana era prima e quello che la Salernitana è ora. Abbiamo speso oltre tre milioni di incentivi all’esodo, in alcuni casi abbiamo pagato anche le mensilità di luglio e agosto che solitamente toccano agli altri. Vengo da un percorso sindacale, ho fatto dodici anni nell’Assocalciatori di cui quattro da vicepresidente. Sono 5 anni che opero nella direzione sportiva e posso dire che c’è enorme sproporzione tra diritti contrattuali e doveri.

ObiettivoNon fisserei un obiettivo. C’è un calendario favorevole nelle prime 15 partite, ci sono scontri diretti in casa. L’esigenza di essere subito competitivi era da soddisfare e ci siamo riusciti, al netto delle piccole sfortune avute con Lovato e Bohinen. Non è utopia pensare che ci si possa salvarsi prima della penultima giornata. Siamo nella condizione di andare su tutti i campi ed esprimerci con un certo tipo di potenziale per produrre punti. Andare a Udine e Bologna e mettere in difficoltà gli avversari con una rosa che ha avuto fuori quattro giocatori importanti, è stato un lavoro che ci dà un’idea di quello che vogliamo fare, certamente di più di quello che avevo dichiarato nella conferenza di presentazione, ovvero salvezza alla penultima giornata.

VotiCi sono gli addetti ai lavori, il vero voto lo darà il campo. So cosa ha fatto il presidente, l’ho vissuto giorno per giorno e ho visto entusiasmo, generosità, capacità di fare sforzi che non erano dovuti, né scontati. Questa è una forma di riconoscenza che ci portiamo tutti dietro.

DiaÈ il giocatore che ho inseguito più di tutti. Meritava attenzioni, aveva fatto gol in semifinale di Champions. È un po’ timido, mi farà piacere che parli con la stampa e ai tifosi. E’ una bella persona, un grande professionista, ha vinto la Coppa d’Africa. Se ci poniamo un obiettivo, vogliamo raggiungerlo a tutti i costi, senza però prostituirci perché ci sono l’orgoglio, la dignità e la forza di rappresentare un club importante. Quando capisci che non ci sono gli elementi ti tiri indietro.

Corsia mancinaA sinistra siamo coperti, c’è Bradaric e Mazzocchi può essere performante anche a sinistra. Lo stesso dicasi per Candreva. Vilhena nella sua carriera ha sviluppato il ruolo e nell’Espanyol ha fatto anche il terzino sinistro. Non potevamo pensare di fare una rosa speculare con coppie ovunque, anche se l’abbondanza c’è comunque. 

PlayMaggiore sta crescendo in quella posizione, con il mister abbiamo fatto dei ragionamenti che vanno anche nella protezione di un giocatore importante come Bohinen. Ci sono stati offerti giocatori che potevano coprire il ruolo di regista, ma in un mercato dinamico abbiamo colto un’opportunità come quella di Maggiore che è più mezzala. Potrebbero fare il play anche Vilhena o Kastanos. È rimasto Capezzi che ha un patrimonio di Serie A importante.

Modello A gennaio alle uscite corrisponderanno entrate giovani e forti. Non escludiamo interventi diversi. Oggi inizia una seconda fase, a gennaio e giugno prossimo si vedranno gli effetti. Dobbiamo attivare un circuito virtuoso che non dipenda solo da un proprietario disponibile a mettere risorse e coprire i deficit di bilancio. Dobbiamo sviluppare giovani, valorizzare giocatori forti che, quando usciranno, saranno rimpiazzati dai giovani che abbiamo sviluppato e che, a loro volta, saranno sostituiti da giovani forti da sviluppare. I modelli sono l’Atalanta o l’Empoli che lavorano molto con il settore giovanile. Non si poteva immaginare di sviluppare questo modello in due mesi. La Salernitana deve diventare un progetto di calcio sostenibile.

GyomberSul suo rinnovo siamo in fase di considerazione, da parte del presidente c’è una logica secondo cui chi suda la maglia e offre prestazioni all’altezza va ricompensato.

Bologna – La prima cosa che ho fatto quando Gyomber è entrato negli spogliatoi a Bologna è stata chiedergli se avesse toccato l’avversario: mi ha detto di sì. Abbiamo profondo rispetto per l’operato arbitrale. La linea è quella di uno scambio sincero e produttivo di informazioni rispetto a quello che succede in campo. Acclarato che il contatto c’è stato, l’entità non è mai valutabile dal Var che è stato attivato per vedere se era fuorigioco e se era in area. Ero allo stadio e ho avuto la percezione che fosse rigore: Sansone cade, Norbert non protesta.

Settore giovanileHo potuto dedicare poco tempo all’accompagnamento del settore giovanile, ringrazio Colantuono che ce la sta mettendo tutta. Il settore giovanile deve tornare ad essere una risorsa. Con il segretario abbiamo immaginato i giocatori di un certo livello che potessero essere considerati over formati nel settore giovanile: non ce n’erano, abbiamo pensato a D’Ambrosio ma non ha i 36 mesi consecutivi tra i 15 e i 21 anni col club. Immaginiamo eccellenze anche a livello strutturale nel settore giovanile, per poter dare certezze di crescita anche ai genitori. Quest’anno ci saranno le retrocessioni anche in Primavera, Dobbiamo pensare che nel giro di due o tre anni dobbiamo conquistare la Primavera 1.