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Controne – È finito direttamente sulla scrivania del Ministero dell’Interno, il dossier-denuncia a firma di un gruppo di cittadini, Pietro Fasano, Raffaele Mare, Elio Perillo e Domenico Tancredi, circa il futuro dell’edificio scolastico “Vincenzo Greco” di Controne, destinatario di un maxi finanziamento pubblico per il miglioramento strutturale che secondo Palazzo di città, sarebbe stato poi trasformato in progetto di demolizione e ricostruzione dello stesso. Una vicenda dai contorni non ancora chiari, tanto che un gruppo di cittadini ha inviato una missiva con richiesta di chiarimenti circa lo stato in cui versa l’edificio e il suo destino, al dipartimento per gli Affari interni e territoriali del Ministero dell’Interno, alla Ragioneria generale dello Stato del Ministero dell’Economia e delle Finanze, alla Regione Campania – Commissione Trasparenza e per conoscenza, al Comune di Controne.

La vicenda ha avuto inizio nel 2019 quando il Comune di Controne ottiene un finanziamento di miglioramento sismico dell’edificio scolastico “V. Greco” sito nella cittadina alburnina. Progetto di miglioramento che, secondo i cittadini, sarebbe stato modificato in fase di progettazione definitiva “negli atti successivi del Comune – scrivono nel dossier –emergeva l’intendimento opposto a quanto previsto dal finanziamento”.

Secondo i denuncianti, infatti, il Comune avrebbe previsto, in fase di progettazione definitiva, la demolizione e la ricostruzione dell’edificio, contrariamente a quanto previsto nella progettazione preliminare che, invece, contemplava il miglioramento sismico preservando la struttura attuale.

Ma a preoccupare i cittadini però, sono i costi dell’intervento: “vi è da un lato un finanziamento erogato e dall’altro, la finalità dell’amministrazione di demolizione e ricostruzione dell’edificio, contraria all’oggetto del finanziamento pubblico ottenuto dal Comune”.
“In questo modo – scrivono – si corre il rischio che con le risorse ottenute per il mero miglioramento sismico, il Comune non abbia le risorse sufficienti per demolire e ricostruire l’intero edificio e che, di conseguenza, dopo l’abbattimento dell’edificio si possa configurare una mancata realizzazione del nuovo edificio per risorse insufficienti a realizzare tale opera ex novo”.

Una querelle burocratica locale che ora però, assume livelli istituzionali nazionali, sulla quale i cittadini chiedono agli Enti ministeriali di verificare la regolarità contabile ed amministrativa, oltre ad una verifica dei finanziamenti ottenuti e della progettazione presentata dal Comune.