L’impatto della DOP economy sul mercato agroalimentare italiano. Si è discusso di questo, per iniziativa di Confagricoltura e della Camera di Commercio di Salerno, al Fruit logistica di Berlino, nel corso di due convegni.
Il primo, ‘L’Agroalimentare italiano settore strategico per l’economia’, moderato da Raffaella Quadretti, direttrice di Myfruit.it, è stato introdotto da Antonio Costantino, presidente di Confagricoltura Salerno. Sono intervenuti, tra gli altri, Enrico De Micheli di Agroqualità, Mario Miano, presidente del Consorzio Marrone di Roccadaspide, e Salvatore Scafuri, presidente di Confcooperative Salerno.
Nello specifico, si è parlato di come le piccole DOP e IGP possono essere aiutate a crescere, perché è evidente che il loro impatto sul mercato sia minore rispetto a prodotti DOP, tipo il Parmigiano o la Mozzarella di bufala. Il consumatore medio, ormai, sa orientarsi verso i prodotti a denominazione di origine protetta, ma le piccole DOP e IGP arrancano e stentano ad affermarsi in maniera stabile sul mercato. È il caso, ad esempio, del Fico bianco del Cilento o del Marrone di Roccadaspide.
Confagricoltura Salerno sta lavorando molto su questo, in particolare sulla costituzione dei Consorzi di tutela e di valorizzazione, perché ottenere il riconoscimento della denominazione è solo il primo passo; poi, però, i prodotti di eccellenza, che caratterizzano la tipicità di un territorio, devono essere promossi e valorizzati. Vanno, cioè, sostenuti, trovando le risorse per migliorare la percezione pubblica del brand con opportune campagne di comunicazione. Su tali aspetti, in particolare, si sono soffermati nelle conclusioni l’Assessore all’Agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo, e il Presidente nazionale di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti.
Successivamente, all’incontro promosso dalla Regione Campania su ‘Il ruolo dell’aggregazione per l’internazionalizzazione delle imprese ortofrutticole campane’ erano presenti i rappresentanti di tre Organizzazioni di produttori che fanno capo a Confagricoltura: Rosario Rago, dell’OP Rago Group, e Giovanni Adinolfi, dell’OP Italian Leaf, per i prodotti della cosiddetta quarta gamma; Antonio Costantino, dell’OP Cjo per l’ortofrutta.
Dal dibattito è emerso che, nonostante la pandemia, la guerra in Ucraina e l’aumento dei costi per le materie prime, le Organizzazioni dei produttori hanno retto proprio grazie ai mercati esteri. La Regione Campania, presente con l’Assessore Caputo, si è impegnata a supportare le OP con specifici finanziamenti e l’istituzione di una cabina di regia.